“Sandy Marchetti e Daniele Paganelli non sono mai stati militanti e quest’anno non hanno nemmeno rinnovato la tessera da sostenitori, mentre Maurizio Boetti è da oltre un anno che non partecipava attivamente alla vita del movimento: di fatto si erano già messi fuori dalla Lega da tempo. Per questo quanto accaduto non sorprende nè sposta gli equilibri interni e decisionali della politica amministrativa. I tre consiglieri in questione sono stati eletti sotto la bandiera della Lega in sostegno a Sandro Palazzi, se questi presupposti non ci sono più che si dimettano”. Così in una nota Guglielmo Golinelli, commissario Lega Mirandola – Bassa Modenese commenta gli ultimi avvenimenti politici a Finale Emilia.
“La Lega ha piena fiducia nell’operato del sindaco Sandro Palazzi, baluardo contro la costruzione della discarica e la cui giunta, con una variazione di bilancio, ha recentemente stanziato 4 milioni di euro, per la ricostruzione e la viabilità, alla quale hanno votato a favore anche i consiglieri di maggioranza”, aggiunge Golinelli.
“Il sindaco ha sempre seguito la linea politica della Lega e l’ha dimostrato in più occasioni, come per esempio sulla Cispadana e sull’accoglienza dei richiedenti asilo – prosegue il deputato – l suo operato, la sua onestà e la sua trasparenza, sono stati apprezzati in primis dai cittadini, che alle scorse elezioni di marzo hanno consegnato ai partiti che costituiscono la coalizione di maggioranza uno dei risultati più alti di tutta la provincia di Modena, con la Lega al 26%”.
Piuttosto “sarebbe auspicabile un po’ di autocritica da parte di chi ha anteposto questioni personali al bene della comunità e dimostrato di svolgere male il proprio ruolo di collegamento tra la giunta e il consiglio comunale, convocando solo 10 capigruppo con oltre 30 consigli comunali”, aggiunge Golinelli specificando che “per quanto riguarda l’ufficio stampa, cosi come per altre voci di spesa tra cui le manutenzioni e gli investimenti, si è dovuto attendere fino ad oggi, perché a causa dei bilanci passati (prossimi al dissesto), ereditati dalle giunte di sinistra, è stata necessaria una “ristrutturazione” prima di avere qualche possibilità di spesa”.
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