Al distretto socio-sanitario di Mirandola e, quindi a Concordia, San Possidonio, Cavezzo, Medolla, San Felice, San Prospero, Camposanto e Finale stanno per arrivare oltre 10 milioni di euro per i servizi a sostegno della non autosufficienza di anziani e disabili.
È quanto ha stabilito nei giorni scorsi l’ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena che ha approvato la ripartizione nei diversi distretti del fondo regionale. Come per gli anni precedenti, i fondi vengono ripartiti tra i distretti sulla base della popolazione oltre i 75 anni, la presenza di disabili, le percentuali di spesa dell’anno precedente e i preventivi presentati dai distretti stessi.
In totale alla provincia di Modena sono stati assegnati dalla Regione oltre 44 milioni per l’assistenza agli anziani, 17 milioni per i servizi dedicati ai disabili a cui si aggiungono oltre un milione e mezzo di euro per le gravissime disabilità come la Sla e una quota di due milioni per gestioni particolari degli enti locali. Contributi pari a quasi 65 milioni di euro, quasi 200 mila euro in più rispetto allo scorso anno.
Dal punto di vista territoriale i fondi sono stati così ripartiti: oltre 18 milioni e mezzo per Modena, quasi dieci milioni ciascuno per i distretti di Carpi e Sassuolo, oltre otto milioni per Vignola, quasi sei milioni per Castelfranco Emilia e oltre quattro milioni per Pavullo.
La quota modenese dei fondi relativa agli anziani è individuata in base ai dati demografici: nel 2016 gli anziani over 75 nel modenese erano oltre 82 mila in crescita (erano oltre 68 mila nel 2006), e gli over 85 quasi 26 mila, quando erano 17 mila nel 2006.
«Rispetto alle risorse disponibili lo scorso anno, pari a 70 milioni di euro – sottolineano Gian Carlo Muzzarelli e Alberto Bellelli, rispettivamente presidente e copresidente della Conferenza -mancano tuttora cinque milioni provenienti del Fondo nazionale che devono essere stanziati dal Governo. Risorse fondamentali anche perché le esigenze aumentano costantemente e servono sempre maggiori risorse per rafforzare la rete dei servizi di assistenza e il numero degli utenti coinvolti».
I 65 milioni di euro del Fondo regionale (Frna) finanziano, come spiega una nota della Provincia, gli assegni di cura per anziani e disabilità gravissime e gravi, l’assistenza domiciliare, le strutture diurne e residenziali, i centri socio-riabilitativi per disabili, ma anche le soluzioni residenziali per le gravi disabilità acquisite e le nuove opportunità a supporto alle famiglie come i ricoveri temporanei.
Nell’elenco dei diversi servizi offerti figurano anche le iniziative di emersione e qualificazione del lavoro di cura delle assistenti familiari; le iniziative di sostegno delle reti informali di solidarietà sociale (dal “portierato” al “custode” sociale, “alloggi con servizi”) valorizzando il ruolo delle associazioni di volontariato; infine la consulenza e sostegno economico per l’adattamento domestico; i servizi di e-care, in particolare telesoccorso e teleassistenza e gli interventi non direttamente assistenziali, ma tesi a ridurre il disagio, attraverso un accesso agevolato ai servizi.