Sarebbe facilmente immaginabile il destino di un qualsiasi esercizio pubblico – bar, ristorante, mensa … – al quale non fossero stati saldati oltre 7.000 pasti erogati: la chiusura. “Destino che rischia di farsi purtroppo concreto, ed in breve tempo se non si trova soluzione, per la mensa self-service di via Nicolò dell’Abate, in città, nei pressi della stazione ferroviaria – denuncia FIEPET-Confesercenti Modena – rimasta invischiata nei mancati rimborsi dei buoni pasto, dovuti alla crisi che ha travolto la società emettitrice genovese “QUI! Group”. Ma che si profila in termini di perdite ingenti, si parla di decine di migliaia di euro, anche per altri piccoli esercizi del territorio modenese.”
La grave crisi che ha coinvolto la società emettitrice dei buoni pasto “QUI! Ticket”, sostitutivi delle mense aziendali, risale al 2017, da quando cioè la società ha iniziato prima a ritardare i pagamenti e poi, negli ultimi mesi, a non saldare le fatture emesse dagli esercenti che ritiravano i ticket. Del caso si era occupata a gennaio la CONSIP, la centrale pubblica degli acquisti, per i gravi rilevanti e reiterati inadempimenti contrattuali. Ma nonostante le rassicurazioni e gli impegni assunti, anche dalla società, nulla è cambiato, lasciando gli esercenti in attesa degli agognati rimborsi che in alcuni casi sono lievitati in modo allarmante. Tra questi l’esercizio modenese di via Nicolò dell’Abate – ma sono decine le attività in ambito locale, evidenzia FIEPET Modena, rimaste coinvolte con importi a credito di vario tipo – il cui conto rimasto da saldare, dal marzo 2018 ad oggi, ammonta a quasi 55mila euro (circa 1750 i pasti non pagati), oltre il 40% del fatturato complessivo aziendale, col rischio papabile della perdita del posto di lavoro per i sei dipendenti e la chiusura dietro l’angolo. Va aggiunto che, la situazione si è ulteriormente complicata e aggravata, dopo che si è appreso della richiesta di avvio della procedura fallimentare per la società QUI! GROUP da parte della Procura di Genova. Se la direzione sarà questa, le aziende che vantano un credito nei confronti della società rischiano di vedere svanire ogni possibilità di risarcimento con gravissime conseguenze sulla tenuta medesima delle stesse.
“La situazione in generale dei buoni pasti – afferma Vittorio Coen, coordinatore sindacale FIEPET Modena – è ormai al limite della tollerabilità; per questo chiediamo alle autorità pubbliche, forze politiche e parlamentari modenesi, ma anche al competente Ministero delle Attività Economiche, interventi specifici e concreti perché non finisca penalizzato, come purtroppo spesso accade, l’ultimo anello della catena, cioè gli esercenti che somministrano il pasto e che lavorano anticipando il servizio e i costi annessi. Da anni, FIEPET Confesercenti sia a livello locale che nazionale, denuncia la gravità della situazione dei buoni pasto che non rappresentano più un’opportunità di sviluppo per il settore dei pubblici esercizi, bensì un problema con cui i gestori della ristorazione si devono confrontare quotidianamente. Chiediamo quindi, interventi concreti verso una completa rivisitazione del sistema ormai anti economico e controproducente per le attività commerciali considerate le percentuali di sconto ed i costi presenti oggi sul mercato. Nel caso specifico della società “QUI! GROUP” chiediamo al Governo in primis, di trovare con urgenza una soluzione, aprendo un tavolo di crisi che salvaguardi i crediti vantati dai pubblici esercizi e che consenta loro un recupero integrale in tempi rapidi. Data la prospettiva per molti, come conferma il caso della mensa modenese, di trovarsi costretti ad abbassare la saracinesca per sempre”, conclude Coen.