Trivellazioni in area Secchia, “No” messo nero su bianco dalla Regione. La Giunta Bonaccini, come annunciato nei mesi scorsi, in una delibera approvata nella seduta di martedì, sancisce infatti che nell’area sismica tra Carpi e il reggiano per quanto riguarda le attività della società Aleanna Resources Llc denominate “Fantozza” e “Bugia”, a cavallo tra le province di Modena e Reggio Emilia, “non si riscontrano allo stato attuale le condizioni per procedere al rilascio di ulteriori atti formali relativi ai permessi di ricerca”. Uno stop, riporta l’agenzia Dire, dall’obiettivo di “garantire un interesse generale e la coesione sociale del territorio coinvolto”.
Insomma, si prende atto delle istanze di contrarietà a livello sociale espresse dai cittadini e dalle amministrazioni locali interessate” dalle due attività e di “condividere le preoccupazioni espresse” dai territori. Per questo, la Giunta Bonaccini chiede “al ministero dello Sviluppo economico di valutare e accogliere le istanze di contrarietà espresse”, bloccando quindi i due progetti di indagine geologica. Già nella primavera 2017, sotto pressione per le proteste di cittadini ed enti locali, la Regione fermo’ i due permessi Fantozza e Bugia, pur non essendo ancora operativi, chiedendo una sospensiva al ministero per consentire un confronto pubblico coi cittadini.
Due furono gli incontri, nel luglio dell’anno scorso, i cui esiti evidenziarono “una preoccupazione generalizzata dei cittadini, che dimostrano avversione alla realizzazione dei progetti, confermando le ragioni di insostenibilità sociale che gli enti locali avevano manifestato” con l’approvazione di diversi ordini del giorno nei vari Consigli comunali.
Un anno più tardi, nel maggio 2018, l’assessore regionale Palma Costi incontrò i comitati cittadini, assicurando la contrarietà della Regione sulle attività Fantozza e Bugia e annunciando l’invio di una lettera al ministero, per chiedere lo stop ai due progetti. Oggi arriva anche la presa di posizione formale, scritta nero su bianco in una delibera di Giunta. “I permessi di ricerca Bugia e Fantozza- si legge nell’atto- interessano un’area territoriale che ha subito un evento distruttivo come il terremoto del 2012, evento traumatico che, unito all’analisi delle caratteristiche morfologiche particolari del sottosuolo, rende l’area particolarmente vulnerabile”.
Anche per questo, la Regione “considera rilevanti le ragioni di contrarietà che gli amministratori hanno condiviso con le loro comunità in merito alla prosecuzione dei procedimenti relativi ai permessi di ricerca”. Per viale Aldo Moro, “è irrinunciabile la condivisione con gli enti locali sulle decisioni che impattano sul territorio al fine di garantire integrazione delle politiche e coesione sociale”. Queste criticità “erano state comunicate al ministero dello Sviluppo economico, con la richiesta che venissero valutate e accolte”. Dunque, secondo la Regione “non ci sono le condizioni per procedere al rilascio di altri atti formali relativi ai permessi di ricerca Fantozza e Bugia”.