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Azienda Usl, i lavoratori proclamano lo stato di agitazione

da | Ott 18, 2018 | Cronaca, Salute | 0 commenti

È stato proclamato mercoledì 17 ottobre lo stato di agitazione del comparto dipendenti dell’Ausl Modena da parte dei sindacati Fp/Cgil, Cisl/Fp e Uil/Fpl. Lo annunciano i sindacati in una nota congiunta.

“Non c’erano più le condizioni per negoziare con AUSL Modena –si legge nella nota – in seguito alla proclamazione dello stato di agitazione dei dipendenti del comparto”.

“Negli ultimi 15 giorni – proseguono Alessandro De Nicola (Fp/Cgil), Patrizia De Cosimo (Cisl/Fp) e Nicola Maria Russo (Uil/Fpl) – lo scenario è cambiato almeno tre volte. Il 5 ottobre ci siamo alzati dalla riunione con l’Assessore regionale Venturi con la consapevolezza di aver voltato pagina, addirittura il giorno 8 ottobre abbiamo fatto un’intera trattativa con anche le Rsu su un testo, presentato dall’azienda, che aveva trovato il nostro parere favorevole. Salvo poi scoprire che la stessa azienda aveva già cambiato strategia optando per la sospensione del contratto aziendale e aveva taciuto”.

Fp/Cgil, Cisl/Fp e Uil/Fpl ritengono che la sospensione del contratto aziendale sia ingiusta e che per questo già da ottobre vi sia una riduzione dello stipendio mensile che oscilla tra i 90 e 160 euro medi. Si tratta, a giudizio dei sindacati, di una manovra senza precedenti che apre un problema economico e sociale per migliaia di lavoratori.

Il blocco dei pagamenti, disposto dall’azienda, colpisce inoltre anche il saldo di produttività del 2017 e il pagamento delle progressioni economiche orizzontali del 2018. Una misura che – scrivono i sindacati – “giudichiamo eccessiva, queste incentivazioni non sono oggetto di un blocco esplicito degli organi di controllo. Siamo entrati in una fase dove la tutela personale o l’interesse individuale della direzione aziendale sta prevalendo sulla tutela degli interessi collettivi dei lavoratori”.

Gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, i tecnici e gli amministrativi, quindi tutte le figure professionali non mediche, sono pronti a bloccare gli straordinari e ad entrare in sciopero.

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