Il Centro unificato provinciale di Protezione civile di Marzaglia compie 10 anni e li ha festeggiati con una giornata di ringraziamento per volontari, enti e operatori e con tante iniziative aperte ai tutti i cittadini. Nel corso dell’evento di oggi è stato anche sottoscritto l’accordo tra il presidente della Regione Stefano Bonaccini e la Prefettura di Modena per trasferire a Marzaglia la Sala Unificata Operativa in caso di emergenza.
Il centro sarà ristrutturato con un intervento di oltre 727 mila euro – 500 mila stanziati dalla Regione, i restanti dalla Provincia di Modena – che prevede una nuova distribuzione degli spazi e opere di adeguamento sismico e di efficientamento energetico degli edifici.
All’iniziativa di Marzaglia hanno partecipato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessora regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, insieme al sindaco di Modena e presidente della Provincia, Gian Carlo Muzzarelli, alla prefetta di Modena, Maria Patrizia Paba, e al direttore dell’Ufficio volontariato del dipartimento della Protezione civile, Roberto Giarola.
“Il Centro di Marzaglia ha già dato prova di essere un presidio strategico al servizio della comunità nella gestione delle emergenze in un territorio colpito più volte, e duramente, dal sisma al maltempo – ha affermato il presidente Bonaccini – Investire in strutture come queste è fondamentale per renderle ancora più sicure e funzionali ed è una priorità che ci siamo dati come dimostrano i piani che la Regione ha messo punto: un impegno a fianco di Comuni, Unioni e associazioni di volontariato che prevede entro il 2020 uno stanziamento di oltre 9 milioni per rafforzare la rete delle strutture regionali di Protezione civile. Un impegno per la sicurezza che prosegue con gli interventi in corso o in fase di progettazione per il nodo idraulico modenese, oltre 41 milioni di euro complessivi per arrivare il più velocemente possibile alla messa in sicurezza del territorio, facendo bene attraverso una progettazione scrupolosa. Infine, in una giornata come quella di oggi voglio ancora una volta ringraziare a nome dell’intera comunità regionale i nostri tanti volontari di protezione civile: la loro professionalità e disponibilità sono patrimonio di tutti”.
“Il Cup di Marzaglia – ha commentato l’assessora Gazzolo – ha rappresentato il cuore pulsante della gestione delle calamità avvenute negli ultimi anni, dal terremoto alle alluvioni: nel suo decennale, i nuovi investimenti per potenziarlo si iscrivono in un quadro comune che comprende anche le opere per la maggiore sicurezza del nuovo idraulico modenese. Un unico disegno per rendere le nostre comunità sempre più resilienti”.
Gli interventi nel Centro
Il Centro è stato riorganizzato e ampliato grazie a nuovi edifici comunali, concessi gratuitamente per vent’anni alla Consulta provinciale del volontariato e all’Agenzia per la sicurezza territoriale e di protezione civile. La ristrutturazione degli edifici prevede lavori di adeguamento sismico - rafforzamento dei pilastri, allargamento delle fondazioni e collegamento tra gli elementi strutturali principali – e alle norme antincendio del magazzino e dell’autorimessa dove sarà installato anche un impianto fotovoltaico. Saranno inoltre eseguite opere di manutenzione all’interno della palazzina e della casa dell’ex custode dove verrà realizzata una sala server. All’esterno sarà realizzata una nuova pavimentazione e illuminazione, oltre all’installazione di un impianto di videosorveglianza.
Gli interventi per il nodo idraulico modenese
È di oltre 41 milioni di euro, come spiega una nota della Regione, il pacchetto di interventi in corso o in progettazione nella provincia di Modena per le opere di sicurezza del nodo idraulico, colpito dalla tragica alluvione del gennaio 2014. Comprendono nuove risorse per 5 milioni di euro, messe a disposizione dalla Regione e frutto di risparmi su programmi già conclusi. Permetteranno di finanziare tre maxi-cantieri sui fiumi Secchia, Panaro e sul torrente Tiepido.
A metà novembre, inoltre, partirà il secondo stralcio di lavori per la sistemazione delle difese spondali del fiume Secchia, per 12 milioni 800 mila euro.
Il primo, per 6 milioni 770 mila euro, è stato avviato nel mese di luglio lungo il tratto che corre nei comuni di Campogalliano, Modena e Soliera, fino all’attraversamento della linea dell’Alta Velocità ferroviaria (Tav). In tutto sono 115 i cantieri per la messa in sicurezza idraulica conclusi e 65 gli interventi di ripristino delle opere pubbliche terminati nel territorio modenese.