Dopo tre mesi di lavori la nuova apparecchiatura per risonanza magnetica da 1,5 tesla è stata installata nei locali dell’impianto RM dell’Ospedale Civile (Corpo 10 piano terra). La nuova apparecchiatura è stata acquistata grazie a un’importante donazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e in collaborazione con l’Azienda USL di Modena che all’epoca della donazione, nel 2016, gestiva l’Ospedale Civile. Lo rende noto un comunicato dell’Azienda Usl.
La nuova apparecchiatura per risonanza magnetica total body con campo magnetico 1,5T, MAGNETOM Aera, è dotata di magnete superconduttivo con gantry 70m ad elevate prestazioni in termini di gradienti e numero di canali di acquisizione. L’apparecchiatura è particolarmente completa ed attrezzata per lo svolgimento di ogni tipo di indagine diagnostica, in particolare è dotata di applicativi software, sequenze e bobine per l’esecuzione di esami dei diversi distretti corporei (body), con applicazioni specifiche per esami vascolari, angiografici, cardiologici, neurologici avanzati con possibilità di esami per RM funzionale ed urologici per lo studio della prostata mediante l’utilizzo di sequenze di diffusione. È inoltre possibile estenderne utilizzo all’ambito senologico.
“La nuova apparecchiatura – commenta il direttore generale dell’AOU di Modena, dottor Ivan Trenti – è un altro passo per il rinnovamento tecnologico che riguarda l’Ospedale Civile di Baggiovara che nei prossimi mesi vedrà l’inaugurazione della Sala Operatoria Ibrida e della RM da 3 tesla. Ringrazio il Presidente della Fondazione e il Direttore Generale dell’AUSL per avere iniziato l’acquisto”.
Rispetto alla precedente RM, si contraddistinguono: il gantry, cioè il diametro della struttura in cui entra il paziente è 70 cm (contro il precedente da 60cm) che consente miglior accessibilità e comfort del paziente claustrofobica. L’aumento dei gradienti e del numero di canali di acquisizione consente di utilizzarla in ogni ambito di applicazione specialistico dal cardiologico, neurologico e urologico. Il sistema presenta inoltre un circuito di raffreddamento “zero boil off” con ridotto consumo di elio con inferiori costi di manutenzione e fermi macchina e maggior garanzia di durata e conservazione del magnete. Tra le innovazioni tecnologiche più interessanti vi è quella della modalità di combinazione delle bobine in superficie che consente di creare una catena di radiofrequenza per l’esecuzione di esami sempre più veloci e senza compromettere la qualità e senza necessità di riposizionare il paziente.
L’apparecchiatura è stata acquistata grazie alla donazione di 670.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
“Il diritto alla salute – dichiara il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Paolo Cavicchioli – dipende dalla capacità delle strutture, pubbliche e private, di innovare metodi e strumentazioni per la cura delle malattie. Sono le nuove tecnologie in campo medico, assieme alla competenza e alla preparazione del personale, a garantire la qualità delle prestazioni e l’efficienza del sistema sanitario. È per questo motivo che la Fondazione ha voluto contribuire all’acquisizione della nuova apparecchiatura”.
Il Servizio Sanitario Nazionale ha investito 77.000 euro per la messa in opera. “La provincia di Modena si arricchisce con una tecnologia avanzata che sarà particolarmente utile per le diagnosi funzionali ed organiche delle patologie neurologiche – aggiunge Massimo Annicchiarico, direttore generale dell’Azienda USL, che all’epoca della donazione aveva in gestione l’Ospedale Civile – Siamo lieti di veder completata l’opera che avevamo iniziato, certi della possibilità che i vantaggi di questa tecnologia saranno fruibili da tutto il territorio provinciale”.
Un elevato valore del campo magnetico statico (1,5 Testa in questo caso), abbinato alla capacità di eccitare ed acquisire in contemporanea più segnali di risposta dall’organismo, consente di ottenere una maggiore precisione negli esami e aumentare la capacità diagnostica grazie alla possibilità di discriminare maggiormente le risposte dei diversi tipi di tessuti, non apprezzabile in apparecchiature con campi magnetici inferiori o altre tecniche per l’imaging radiologico.
La nuova RM verrà utilizzata soprattutto per indagini “body”, cioè immagini di tutti i distretti corporei e sull’apparato vascolare. Essa consente, inoltre, l’effettuazione di studi neurologici avanzati e di RM funzionale e urologici per studio della prostata, grazie alle sequenze di diffusione implementate ed al software di post elaborazione. Ogni anno, a Modena, sono circa 6000 i pazienti che si sottopongono a RM all’Ospedale di Baggiovara.
“La nuova apparecchiatura – ha precisato il dottor Vincenzo Spina, Direttore della Radiologia e dell’Impianto RM dell’Ospedale Civile di Baggiovara – è decisamente più evoluta tecnologicamente rispetto alla precedente. La maggiore velocità di acquisizione ed esecuzione dell’esame RM, la qualità delle immagini altamente più definita con miglioramento dell’accuratezza diagnostica, l’implementabilità allo studio di ulteriori distretti anatomici in primis nell’ambito urologico per la patologia prostatica ed in ambito cardiologico, il tutto con benefiche ricadute assistenziali. Non ultimo sottolineerei, tra i vantaggi del nuovo magnete, il miglior comfort offerto al paziente e la possibilità di ampliare l’accessibilità anche a pazienti di grandi dimensioni corporee (grandi obesi) grazie ad un maggiore diametro del gantry o tunnel (cm.70 rispetto ai cm. 60 del precedente) così come a coloro che soffrono di claustrofobia”.