MIRANDOLA – Si prepara la protesta, martedì prossimo, per quanto si teme possa accadere all’ospedale di Mirandola dopo che è tramontato il progetto di un nuovo ospedale baricentrico tra la Bassa e Carpi e si è messo nero su bianco la volontà di rimettere a nuovo il Ramazzini mentre il Santa Maria Bianca si dovrebbe accontentare solo di un rafforzamento.
A gettare acqua sul fuoco ha provato prima l’Ausl, annunciando l’apertura del bando per realizzare la Casa della Salute in un’ala dell’soepdale di Mirandola oggi inutilizzata, e oggi scende in campo anche il sindaco Maino Benatti che spiega : «E’ una notizia importante che conferma come si continuino a investire risorse nell’ospedale Santa Maria Bianca, integrando i servizi esistenti con nuovi servizi: un modo moderno di fare sanità. Saranno poi stanziati altri fondi per realizzare l’ospedale di comunità (osco) e completare il rinnovamento del presidio ospedaliero di Mirandola, che viene così ulteriormente rafforzato e valorizzato per essere mantenuto nel tempo».
Per il nosocomio di Mirandola arrivano nuovi fondi e investimenti, dunque, ma il comitato Salviamo l’Ospedale della Bassa vuole comunque fare sentire la sua voce. Per questo invita i cittadini a fare presenza martedì 18 dicembre alle ore 18.30 in Comune a Mirandola.
Nella sala consiliare si terrà infatti la discussione di tre ordini del giorno inerenti l’ospedale, compresa la petizione presentata dal comitato a novembre per chiedere la revisione del Pal.
“E’ importante – sottolineano i mirandolesi – una presenza massiccia in Consiglio Comunale specialmente dopo la decisione di Carpi che vuole un nuovo ospedale cittadino e va in direzione opposta all’Ospedale Unico Baricentrico tra la Bassa e l’area di Carpi , proclamato da almeno 10 anni. Se passa questa decisione anche a Mirandola, senza che venga richiesta la revisone del Pal, allora si cristallizza la subalternità del nostro ospedale al Ramazzini e inesorabilmente il Santa Maria Bianca finirà per diventare un semplice poliambulatorio. Per i carpigiani, considerati i problemi della viabilità e la mancanza di servizi pubblici è un disagio troppo grande spostarsi verso Cavezzo di alcuni km, per il resto dei cittadini della Bassa invece, recarsi a Carpi sulle stesse strade, senza servizi pubblici e con disagi maggiori, dovrà diventare una normale routine. Facciamo in modo – chiudono dal comitato – che tutte le forze politiche capiscano che ciò è inaccettabile”