Cinque anni fa il Secchia ruppe gli argini: fu alluvione. Era il 19 gennaio del 2014 quando in poche ore le campagne e centri abitati vennero invasi da 30 milioni di metri cubi di acqua. Bastiglia e Bomporto, le più colpite, ma anche Medolla, San Felice sul Panaro, Finale Emilia, San Prospero e Camposanto ebbero milioni di euro di danni provocati dalla piena che inondò campagne e opere pubbliche, sommerse abitazioni e aziende.
Centinaia furono le famiglie sfollate, e l’alluvione costò anche la vita a Giuseppe Oberdan Salvioli, il 43enne di Bastiglia, annegato nel tentativo di portare in salvo alcuni concittadini con un gommone. A cinque anni di distanza per lui il giusto riconoscimento postumo: la medaglia d’oro al valor civile.
Cinque anni dopo è arivato anche un nuovo sistema anti alluvione per Bomporto, e secondo i dati della Regione sono stati a oggi già realizzati 115 cantieri e 65 interventi conclusi. Altri cantieri verranno aperti nel corso del 2019, come quello Il progetto per un intervento a valle della Cassa del Panaro, nel tratto oggi privo di arginature fino alla confluenza nel torrente Tiepido.
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