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Discarica di Finale Emilia, la Regione va avanti: “Non c’è rischio idrogeologico”

da | Gen 28, 2019 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

FINALE EMILIA –  “Non c’è rischio idrogeologico”. La Regione va avanti sul progetto di ampliamento della discarica di Finale Emilia, e replica al Comune che aveva portato nuovi studi che dimostrerebbero come le misure messe in campo per arginare eventuali alluvioni non sarebbero sufficienti a garantire sicurezza. Poi, attraverso l’assessora regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, si rivolge ai cittadini che protestano: “Siamo pronti, come sempre, al confronto con tutti, a partire da cittadini e comunità locali. Ma non si possono ignorare dati di fatto. Chi scende in piazza deve sapere che questo Governo ha scritto nero su bianco che si può procedere con un progetto definito fondamentale per l’attuazione del Piano regionale rifiuti, e quindi mantenere l’autosufficienza regionale, sottolineando come non vi sia alcuna evidenza della presenza di metalli pesanti nelle falde acquifere.

Dopo la nota del Governo  – prosegue la Gazzolo – ho convocato il Comune per fornire il massimo ascolto, incontrando subito il sindaco. Non è strumentalizzando la piazza e facendo leva sulle paure dei cittadini che si risolvono le questioni. Amministrare significa anche prendere decisioni pensando al bene collettivo, soprattutto quando gli esperti, le analisi e gli studi condotti hanno tutti evidenziato che non ci sono collegamenti tra la discarica e la presenza di metalli, né tantomeno il rischio idrogeologico o di inquinamento delle falde. La Regione, da sempre, mette al primo posto la salute e la sicurezza dei cittadini. Garantirli vuol dire avere a cuore il territorio e le persone che lo abitano al di là delle appartenenze e degli schieramenti politici“.

Nel parere fornito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri si legge, tra l’altro, che “sia l’Arpa sia l’Asl (oltre alla Regione Emilia-Romagna) hanno motivatamente controdedotto circa il parere negativo dell’amministrazione comunale, mettendo variamente in luce come non sia emerso alcun nesso causale tra valori metalli pesanti e presenza discarica (circostanza questa confermata altresì dal Ministero Ambiente) e che il progetto proposto, oltre a risultare strategico per la piena realizzazione del principio di autosufficienza regionale, è tra l’altro diretto proprio a scongiurare possibili inquinamenti delle acque di falda mediante il ricorso alle migliori tecnologie disponibili. D’altra parte iil Comune non possiede né strumenti né competenze per accertare in proprio le condizioni sanitarie di una industria insalubre, pertanto la stessa amministrazione comunale è tenuta ad attenersi alle prescrizioni dell’autorità sanitaria pena lo stravolgimento dell’ordine delle competenze e dunque la illegittimità della azione comunale qualora immotivatamente si discosti dal suddetto parere Asl”

Mercoledì nuova seduta della Conferenza dei servizi che decide sul destino della discarica. E nuova protesta dei cittadini

 

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