Si avvicina l’incontro con la proprietà il prossimo 30 gennaio e si moltiplicano gli attestati di solidarietà nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici della Frama di Novi. L’ultimo è del sindacato austriaco. A riferirlo in una nota Cesare Pizzolla, segretario Fiom/Cgil Modena, e Angelo Dalle Ave, Fiom/Cgil Carpi:
Dopo la visita al presidio di vari esponenti della politica locale nelle settimane scorse – tra cui il senatore Patriarca e l’europarlamentare Sassoli del PD e la deputata M5S Ascari – e la continua presenza del sindaco e vicesindaco del Comune di Novi, la scorsa settimana c’è stata anche la presa di posizione del sindacato metalmeccanico austriaco Pro-Ge.
Attraverso i propri segretari, il sindacato austriaco ha manifestato tramite lettera alla multinazionale Hella la propria contrarietà alla decisione di chiudere lo stabilimento italiano esprimendo piena solidarietà alla lotta dei lavoratori Frama, chiedendo espressamente di cambiare decisione tenendo conto delle proposte avanzate dal sindacato.
Oltre che ringraziare il sindacato austriaco per la presa di posizione e per la solidarietà espressa alla lotta dei lavoratori Frama, la Fiom/Cgil sottolinea l’esigenza di cambiare le regole che oggi mettono in concorrenza ed in contrapposizione lavoratori di paesi diversi. Oggi ci sono pochi strumenti per combattere le decisioni con cui le multinazionali decidono dalla sera alla mattina di trasferire le attività altrove.
Quindi l’iniziativa del sindacato austriaco è importantissima perché rimette al centro la solidarietà tra lavoratori che lavorano in paesi diversi e non la contrapposizione tra gli stessi.
C’è bisogno di tanta Europa, ma diversa da quella attuale, dove i lavoratori non devono essere sempre sotto ricatto e dove l’idea sociale deve prevalere su quella della finanza.
Nella giornata di ieri, domenica 27 gennaio, è stata fatta visita al presidio dei lavoratori Frama anche da parte dell’assessore regionale alle Attività Produttive Palma Costi insieme al funzionario della Regione Roberto Ferrari, che hanno esplicitato il loro impegno a lavorare per una soluzione condivisa alla vertenza.
L’auspicio è che, mentre prosegue la lotta dei lavoratori e a fronte di tante prese di posizione, l’azienda venga al tavolo del 30 gennaio con una posizione utile a trovare una soluzione per evitare di gettare nello sconforto tante famiglie che vivono del loro lavoro. E’ altrettanto importante che l’azienda, sino al raggiungimento di un accordo, eviti di intraprendere iniziative unilaterali – come successo nei giorni scorsi – che alimentano il clima di tensione già alto davanti ai cancelli.
Ha espresso soddisfazione per il sostegno del sindacato austriaco il segretario provinciale del Pd Davide Fava che in una nota è intervenuto anche sull’impegno degli europarlamentari Pd per lo sblocco della vicenda:
Una inedita modalità di azione congiunta che, riteniamo, possa tornare utile in futuro anche per altre analoghe vicende. Il sindacato italiano mi ha segnalato che il sindacato austriaco si è mosso, in patria, per fare pressione sulla multinazionale austriaca Hella per l’atteggiamento intransigente che sta tenendo nella vicenda della Frama Action di Novi. L’azione è il frutto dell’interessamento dei nostri europarlamentari Pd, in particolare David Sassoli, che ha incontrato a Carpi i lavoratori dell’azienda, e la modenese Cècile Kyenge.
Si erano impegnati a interessare dell’annunciata chiusura dello stabilimento novese gli europarlamentari S&D austriaci. Questi a loro volta hanno fatto intervenire i sindacati austriaci. Il 30 è in programma un nuovo incontro del tavolo tra le parti promosso dalla Regione. Il nostro auspicio è che queste azioni congiunte convincano la proprietà a individuare soluzioni alternative alla cessazione dell’attività e al conseguente licenziamento del personale. Questa sorta di “triangolazione” che abbiamo messo in campo è la migliore dimostrazione di come un’Europa dei popoli possa davvero essere al servizio di tutte le comunità.
L’Anpi di Novi e Rovereto, che nei giorni scorsi, si è schierata a fianco dei lavoratori oggi ha ribadito in una nota la vicinanza:
Nonostante l’interessamento delle istituzioni, Comune e Regione Emilia Romagna, non è ancora stata trovata una soluzione. Ci auguriamo che nell’incontro fissato per il prossimo 30 gennaio in Regione, riprendano le trattative e si possa individuare un percorso che tuteli i lavoratori. Questa vicenda evidenzia come sempre più spesso l’attuale modello di sviluppo economico metta in discussione e calpesti principi, valori e diritti fondamentali umani, sociali e civili. A questi nostri concittadini e concittadine, che stanno lottando per veder garantito il posto di lavoro, ribadiamo tutta la nostra solidarietà, e vogliamo dire loro che la lotta che stanno conducendo è una lotta giusta perché stanno rivendicando un diritto sancito dalla nostra Costituzione antifascista nata dalla Resistenza: quello di avere un lavoro che garantisca una vita dignitosa per sé e per la propria famiglia.
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