Forse si apre uno spiraglio nella vicenda delle lavoratrici e dei lavoratori della Frama Action di Novi.
Mercoledì 30 gennaio si è svolto in Regione un incontro tra l’azienda, rappresentata da Andreas Kraler, le organizzazioni sindacali, il sindaco di Novi di Modena, Enrico Diacci, e l’assessora regionale alle attività produttive Palma Costi.
Anche se la vicenda è ancora molto complicata, questa mattina abbiamo ottenuto l’impegno da parte della proprietà di valutare approfonditamente la possibilità di cessione, anche parziale, dell’azienda ad altri soggetti che possano proseguire l’attività produttiva“.
Queste le parole dell’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, al termine dell’incontro.
“Un percorso non scontato ma che vede per la prima volta la disponibilità a considerare la possibilità di dare ad altri l’opportunità di rilanciare il sito produttivo di Novi– ha aggiunto l’assessore Costi- a fronte della dichiarazione irrevocabile da parte della proprietà austriaca di voler dismettere l’attività. Un percorso che, se confermato, dovrà stabilire in un accordo i tempi e i modi per costruire le condizioni necessarie per il rilancio di Frama Action”.
Cesare Pizzolla, segretario Fiom/Cgil Modena, Angelo Dalle Ave della Fiom/Cgil Carpi e Claudio Mattiello della Fim/Cisl Emilia Centrale hanno così commentato in una nota l’incontro:
I sindacati hanno ribadito l’esigenza di trovare una soluzione che tenga conto delle problematiche sociali in caso di chiusura dell’attività a inizio marzo, e che c’è dunque bisogno di prendere tempo per trovare soluzioni alternative alla cessazione dell’attività come annunciato dalla proprietà austriaca Hella.
L’obiettivo dei Sindacati e della Regione Emilia Romagna è infatti anche quello di verificare se ci sono le condizioni per mantenere l’attività sul territorio di Novi di Modena attraverso il subentro di un imprenditore che voglia fare impresa dando continuità produttiva e occupazionale al sito.
L’azienda si è riservata di verificare la propria disponibilità ad una eventuale cessione dello stabilimento qualora ci fosse un eventuale imprenditore interessato al sito. La risposta sarà data entro la data del prossimo incontro che si terrà presso il Comune di Novi lunedì pomeriggio 4 febbraio.
Fiom/Cgil e Fim/Cisl ribadiscono che per poter fare un accordo è necessario che l’azienda, da un lato, garantisca di tener aperto lo stabilimento ben oltre l’annunciata chiusura del 5 marzo, dall’altro, dia la propria disponibilità alla cessione.
Nel frattempo il presidio dei lavoratori davanti ai cancelli continua, e la Regione Emilia Romagna ha chiesto che non ci siano iniziative unilaterali almeno sino alla data del prossimo incontro che possano alimentare ulteriori momenti di tensione.
Le parti hanno preso l’impegno a rivedersi già all’inizio della prossima settimana per valutarne la fattibilità della cessione.
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