Il dramma dei bambini di Villa Giardini. Una testimonianza cruda, quasi incredibile da leggere oggi. Eppure accadeva solo negli anni Settanta, a Modena. Il diario di un giovane maestro che ha lottato contro le violenze e le sopraffazioni esercitate su bambini e ragazzi colpevoli solo di essere “diversi” o disagiati.
di Andrea Lodi
Paolo Tortella, educatore e consulente in contesti socio-sanitari, racconta la sua incredibile esperienza in un libro edito dall’editore Aliberti dal titolo “I ragazzi di Villa Giardini – Il manicomio dei bambini a Modena”.
Paolo ha diciannove anni quando entra come insegnante a Villa Giardini, l’istituto medico psicopedagogico di Casinalbo di Formigine, poco distante da Modena, che accoglie bambini e ragazzi subnormali provenienti da tutta Italia. È entusiasta: può finalmente mettere in pratica i principi e le risorse di quella pedagogia innovativa che l’ha tanto appassionato durante gli studi. La realtà però è diversa, anzi nulla è come immaginato. Lì dentro i bambini sopravvivono, imprigionati tra solitudine e soprusi. Calpestati da un agghiacciante sistema fatto di adulti che esercitano con quotidiana normalità una sopraffazione disumana: fatti sdraiare a terra o nudi per ore nella neve, oggetto di terribili violenze fisiche e psicologiche. La maggior parte di quegli sfortunati ragazzi non è mai uscita da lì, e sa che quando andrà via, finirà in manicomio.
Se ne parla giovedì 10 gennaio alle ore 21.00 presso “La tenda” di Viale Molza a Modena.