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BOLOGNA, DOMENICA 3 FEBBRAIO – “Un grazie a tutti coloro che hanno prestato soccorso e che sono tuttora al lavoro per gli interventi di emergenza e per riportare la situazione a un minimo di normalità. Insieme alle Prefetture, alle Forze dell’Ordine, ai Carabinieri, ai Vigili del fuoco, alle Polizie locali e a tutto il sistema di Protezione civile, moltiplicheremo gli sforzi, oltre a quello che si sta facendo: su questo siamo vicino alle sindache e ai sindaci dei Comuni colpiti. E un grazie anche al prefetto di Bologna. Adesso è il momento di pensare alle persone e alle famiglie, e dico fin d’ora che tutti i cittadini colpiti verranno aiutati a tornare nelle proprie case e che saranno risarciti dei danni subiti, che per molti appaiono già ingenti. La Regione farà come sempre la sua parte, sia stanziando fondi sia velocizzando il più possibile le procedure, comunque legate al rispetto di norme nazionali. E da parte nostra c’è la massima disponibilità a mettere a disposizione fondi regionali per il risarcimento dei beni che dovessero rimanere esclusi dalle stesse norme nazionali, come le auto, qualora servisse, come abbiamo fatto in altri territori anche di recente. Chiederemo al Governo lo stato di emergenza nazionale, cui seguirà lo stanziamento di risorse da parte del Consiglio dei ministri. L’Agenzia regionale di Protezione civile procederà al più presto con la conta dei danni, sia per la parte privata che per la parte pubblica, non appena sarà possibile farlo, così come possiamo già dire che il ripristino della viabilità e delle arginature comporterà investimenti importanti: ma la Regione, anche sui fondi necessari, ribadisco che farà tutto ciò che serve. Lo ripeto: siamo al fianco degli amministratori locali e delle persone colpite”.
È quanto afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, al termine dell’incontro in Prefettura a Bologna con il prefetto, Patrizia Impresa, il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile, Maurizio Mainetti, il sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Virginio Merola, i vertici delle Forze dell’Ordine, il comandante dei Vigili del fuoco, gli amministratori locali, fra cui le sindache di Castel Maggiore e Argelato, Belinda Gottardi e Claudia Muzic, i due comuni maggiormente colpiti dall’esondazione del fiume Reno nel bolognese, dove è in corso un sopralluogo dell’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo. In videocollegamento durante il vertice in Prefettura anche il dipartimento di Protezione civile nazionale.
In mattinata il presidente della Regione si è recato anche al Centro unificato di Protezione civile di Marzaglia (Mo) per fare il punto della situazione nella provincia di Modena, dove prosegue il monitoraggio del territorio e dell’andamento dei corsi d’acqua avviato dopo la situazione di allerta annunciata nel pomeriggio di venerdì e relativo a buona parte delle province emiliano-romagnole. Nel modenese – dove non c’è comunque stata necessità di evacuare i cittadini e non ci sono aree allagate perché non si è verificata la rottura dell’argine – permane lo stato di allarme, perché i livelli delle acque dei fiumi Secchia e Panaro sono ancora alti, ma come detto continua il costante presidio del territorio. Episodi di gelicidio si sono poi registrati sia nel modenese che nel piacentino, e alcuni episodi franosi hanno colpito il reggiano, in particolare il comune di Ventasso.
In merito alla situazione nel territorio regionale, l’assessore Gazzolo ha già sentito in mattinata il capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Angelo Borrelli, col quale ha concordato sull’invio della richiesta al Governo dello stato di emergenza nazionale nelle prossime ore.
Quanto alle previsioni meteo, per l’intera giornata di lunedì 4 febbraio prosegue lo stato di allerta arancione in Emilia-Romagna per quanto riguarda le criticità idraulica e idrogeologica.
La situazione nella bassa bolognese
Grazie anche al miglioramento delle condizioni meteo, sta scendendo sotto i livelli di allarme, anche se con un deflusso molto lento, la piena del Reno, nel bolognese, dove ieri la rottura della breccia del fiume ha provocato la fuoriuscita dell’acqua nel comune di Castel Maggiore e in quello di Argelato. Esondazione che, tra le ultime ore della notte e le prime ore del mattino, ha interessato anche parti dei comuni di Castello d’Argile e San Giorgio di Piano.
Sono già stati ultimati gli interventi più urgenti di chiusura della breccia, pertanto l’acqua sta ora lentamente defluendo in campagna attraverso i canali di bonifica. I Comuni, in raccordo con l’Agenzia regionale di Protezione civile e la Regione, continuano ad assicurare l’assistenza ai cittadini e i primi rientri nelle abitazioni, là dove possibile. Al lavoro da subito l’intero sistema di Protezione civile, con uomini, mezzi e volontari, che assieme a Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco assicurano il presidio del territorio e il supporto alla popolazione. Complessivamente, sono state organizzate circa 30 squadre di volontari per interventi di svuotamento, pulizia, assistenza alla popolazione, presidio e vigilanza.
Circa 350 i residenti coinvolti nel comune più colpito, quello di Castel Maggiore, per 160 famiglie: di queste persone, 80 si sono state registrate al centro di accoglienza per ricevere assistenza, 55 alloggiate in albergo e altre hanno optato per l’autonoma sistemazione. Ad Argelato ci sono state 120 persone evacuate e la frazione di Funo ha accolto 50 persone nel centro di accoglienza allestito ieri. Sono rientrati gli abitanti di Malacappa, evacuati precauzionalmente. Negli altri comuni risulta al momento qualche decina di case isolate a seguito dell’allagamento delle strade.
Oggi, nel Comune di Argelato è attivo un punto di coordinamento per gli interventi dei Vigili del fuoco. Squadre di volontari sono già state messe a disposizione dal sistema regionale del volontariato di Protezione civile per operare coordinati sempre dai Vigili del fuoco. A questo si affianca un punto informativo dedicato ai cittadini, presso l’ufficio tecnico del Comune.
Altre squadre con kit specialistici per la pulizia delle abitazioni e delle strade (pompe per acqua e fango, lance con serbatoio acqua) sono state attivate da tutto il territorio regionale per rispondere alle esigenze che verranno definite. Oltre all’impiego di volontari, attivati per il presidio dei punti di accesso all’area interessata dall’alluvione, che operano in supporto alla Polizia locale dell’Unione dei Comuni.
Al centro di accoglienza di Castel Maggiore da oggi è poi attivo uno sportello sociale dedicato all’ascolto delle esigenze della popolazione, gestito da operatori sociali del sistema regionale in supporto agli operatori locali. Allo sportello sociale è presente anche un vigile del fuoco per il raccordo con gli interventi operativi.
Nel comune di Bologna, in zona Borgo-Reno, si lavorerà ora allo svuotamento del fango nelle case i cui scantinati e piani inferiori sono stati allegati.
Ancora prematuro fare una stima dei danni: per quelli ai privati è necessario aspettare il rientro a casa dei cittadini, mentre quelli pubblici interessano prevalentemente le strade comunali e l’argine del Reno. Nel sopralluogo del pomeriggio, l’assessore Gazzolo si confronterà con sindaci e amministratori locali anche sulle procedure da seguire nella raccolta della documentazione utile prima al censimento dei danni e poi alla richiesta di risarcimenti.