È stato condannato a quattro anni e due mesi l’ex presidente di Cpl Concordia Roberto Casari. È la sentenza che il Tribunale di Modena ha emesso nel tardo pomeriggio di giovedì 28 febbraio a conclusione del processo sulle presunte tangenti per la metanizzazione di Ischia.
Con lui sono stati condannati a un anno e due mesi l’ex dirigente Nicola Verrini e l’ex collega Maurizio Rinaldi, a due anni l’ex consulente Francesco Simone, a un anno quattro mesi Massimo Ferrandino, fratello dell’ex sindaco di Ischia Giosi. Per tutti gli imputati cade l’ipotesi di associazione a delinquere.
Oggi si è concluso il primo grado del troncone modenese dopo 39 udienze complessive, nell’ambito del processo innescato della maxi inchiesta centrata sulle ipotesi di corruzione, associazione a delinquere e reati fiscali.
La sentenza ha ridimensionato le richieste della Procura che a gennaio aveva chiesto cinque anni per Casari, tre anni per Verrini e per Simone, due anni per Rinaldi e per Ferrandino (per entrambi era stata chiesta l’assoluzione sul reato associativo), due anni e tre mesi per Montali, 375.000 euro, infine, a carico della stessa cooperativa di Concordia.
Il caso Cpl Concordia esplose nel marzo 2015 con l’arresto di nove ex dirigenti della cooperativa che contava 1.800 soci metà dei quali dipendenti. Nell’ambito dei vari processi che seguirono, Casari e altri negli ultimi anni sono già stati prosciolti per la vicenda degli impianti fotovoltaici in Puglia così come nell’ambito dei filoni di indagine originati dalla Procura di Napoli.