Il tasso di disoccupazione che continua a scendere, arrivando al 5,9% a fine 2018, rispetto al 6,5% del 2017 e al 9% di inizio legislatura, nel gennaio 2015. Un dato, secondo le cifre diffuse dall’Istat, che pone l’Emilia-Romagna al vertice in Italia, seconda dopo il Trentino Alto Adige e davanti a Lombardia (terza col 6%) e Veneto (quarta col 6,4%). E sempre l’Istat, martedì 12 marzo aveva certificato come l’anno chiuso da poco fosse stato col segno più anche per l’export, con le imprese emiliano-romagnole che nel 2018 hanno fatto registrare vendite all’estero per oltre 63 miliardi di euro, il 13,7% della quota nazionale. Un aumento del 5,7% rispetto al 2017, crescita superiore a quella del Nord-Est (+4,3%) e del Paese (+3,1%). Un andamento che conferma l’Emilia-Romagna prima nel Paese rispetto al valore pro-capite di export realizzato: 14.245 euro, davanti a Veneto (12.908 euro), Friuli (12.842 euro) e Lombardia (12.660 euro).
“Questi numeri confermano la forza e la vitalità del tessuto socio-economico dell’Emilia-Romagna, ancora una volta locomotiva del Paese- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. C’è un fattore qualità, di sistema e di prodotti, che premia un territorio e le scelte che qui abbiamo compiuto insieme tra istituzioni e parti sociali. Ribadiamo la nostra richiesta al Governo di cambiare strategia economica, rilanciando gli investimenti e una politica industriale di sostegno alle imprese e al lavoro. In caso contrario- chiude Bonaccini- anche la situazione in Emilia-Romagna è destinata a peggiorare, cosa che per parte nostra tenteremo di scongiurare insieme a territori e parti sociali”.