FINALE EMILIA – Il delitto di Finale Emilia, dove venerdì 22 marzo il 32enne marocchino Mohammed El Fathi ha ucciso la zia Hannioui Khaddouj, colpendola con una trentina di coltellate “è maturato – spiega la procuratrice di Modena Lucia Musti – all’interno di una famiglia unita ed in armonia, ben inserita nel contesto sociale”.
“Il padre e lo zio dell’arrestato – aggiunge Musti – si sono sempre adoperati a che il congiunto si sottoponesse alle cure necessarie per fronteggiare la patologia psichiatrica che affliggeva il giovane. Quest’ultimo è sempre stato collaborativo alle cure e non si ravvisa incuria o tanto meno responsabilità in capo al personale medico. Il folle gesto appare senza movente e senza spiegazione. La procura ha richiesto la convalida dell’arresto”. L’udienza di convalida è stata fissata dal gip Andrea Romito per lunedì 25 marzo dentro il carcere di Sant’Anna.
Intanto l’uomo è sorvegliato a vista in carcere, dove si trova dopo il gesto omicida. Chi è intervenuto venerdì per prestare i primi soccorsi ha detto che il 32enne guardava con lo sguardo assento fuori dalla finestra dell’appartamento, dove poco prima si era consumato il tremendo delitto.
A breve dovrebbe essere fissata anche l’autopsia sul corpo della 50enne.
LEGGI ANCHE: