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Contributi per i negozi in centro, Reggiolo e Bondeno pigliatutto. Zero a Bastiglia, Camposanto e Soliera

da | Apr 2, 2019 | In Primo Piano, Camposanto, Bastiglia, Soliera, In primo piano | 0 commenti

BASTIGLIA, CAMPOSANTO E SOLIERA – Restano a bocca asciutta Bastiglia, Camposanto e Soliera. Nei tre comuni della Bassa il bando per il ripopolamento e la rivitalizzazione dei centri storici ha fatto registrare zero richieste. È quanto emerge dai primi dati statistici presentati dalla Regione in occasione della conferenza stampa sulla ricostruzione che si è tenuta a Camposanto lunedì 1 aprile.

Dai dati emerge che in questi tre comuni il bando è stato completamente ignorato. Scarsa informazione o poco interesse? Nella prima finestra, avviata a marzo, con a disposizione 35 milioni di euro erogati attraverso tre tranche fino al 2020, sono state presentate 400 richieste per un contributo della Regione di 15 milioni di euro. Nessuna di queste, però, viene da Camposanto, Bastiglia e Soliera. È andata meglio in altri comuni, come per esempio a Mirandola con 32 domande, Finale con 25, Cavezzo con 14.

Nuovi bar, ristoranti, pizzerie e negozi e uffici ma soprattutto attività commerciali, artigianali professionali e di impresa ampliati e rinnovati nel look. Queste alcune delle iniziative interessate dalle 400 richieste di contributo per realizzare attività in grado di rivitalizzare i centri storici dei 30 comuni colpiti dal sisma del 2012, ancora oggi ricompresi nel cosiddetto cratere ristretto. Con un contributo di 15 milioni di euro messi a disposizione dal Commissario nella prima finestra di un apposito bando, si innescheranno investimenti per oltre 32 milioni. Misura che prevede contributi (per Pmi, liberi professionisti, associazioni, fondazioni e enti no profit) per favorire l’insediamento di nuove attività in immobili localizzati in aree dei centri storici individuate dai Comuni, ma anche la riqualificazione, ammodernamento e ampliamento delle attività esistenti.

Dei 400 progetti inerenti alla prima finestra del bando, circa il 30% è al di sopra dei 100 mila euro: il costo medio supera gli 80 mila euro. Ben 74 sono le nuove attività che si insedieranno (la metà sono imprese femminili e delle rimanenti, una su quattro è un’impresa guidata da giovani), mentre gli altri progetti riguardano ampliamenti e ammodernamenti di attività già esistenti prima del sisma, che aumenteranno la capacità attrattiva dei centri storici grazie anche all’offerta di nuovi prodotti e servizi. Molto significativo il numero di domande presentate da parte di imprese del commercio, che insieme a bar ristoranti raggiunge il 40% del totale, mentre circa il 15% dei richiedenti è composto da liberi professionisti.

La seconda finestra sarà aperta dal 13 settembre al 29 novembre 2019, mentre la terza partirà il 15 gennaio 2020 e si chiuderà il 29 maggio 2020. Complessivamente le due successive finestre erogheranno contributi per un totale di 20 milioni, raggiungendo così un totale di 35 milioni per l’intero bando.

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