SAN PROSPERO – L’opposizione chiede chiarezza su quanto sta accadendo in Comune dopo che l’altro giorno la Guardia di Finanza è arrivata negli uffici per acquisire faldoni e documenti sull’acquisizione del complesso, nel 2013, comprato dalla General Edil dei costruttori mirandolesi Zaccarelli che l’avevano comprata nel 2005 dopo che il Comune aveva “saltato” il momento in cui aveva il diritto di prelazione. Un’operazione da oltre un milione di euro che però all’epoca, nel 2013, c’era appena stato il terremoto, non sarebbe stata ufficializzata perchè mancava la trascrizione del rogito, avvenuta solo molti anni dopo.
La consigliera di minoranza Simona Porcu ricostruisce quanto accaduto negli ultimi giorni con il Resto del Carlino: «Alla mia domanda del perché la Guardia di Finanza in Comune, il sindaco non solo mi ha lanciato accuse infondate, ma si è chiuso dietro al segreto istruttorio. Ma i consiglieri comunali hanno diritto a ottenere dagli uffici comunali le informazioni utili all’espletamento del loro mandato. Ho chiesto un accesso agli atti per controllare la situazione di Villa Tusini dopo aver saputo, per caso, del mancato rogito notarile. In seguito – racconta la consigliera – d’accordo col mio gruppo consiliare, dovendo decidere come procedere nell’interesse dei cittadini, poiché il rogito sarebbe stato a breve ritenni che non era il caso di innescare polemiche, ma dopo le umiliazioni del sindaco ho richiesto un altro accesso agli atti per quantificare la spesa del rogito, considerato che 80mila euro erano già stati spesi oltre al 1.100.000 di euro per l’acquisizione della villa”.