SAN POSSIDONIO E DINTORNI – Il progetto di Hospice di San Possidonio è finito stritolato dalle guerre di potere in Comune a Carpi. La spiegazione del magro destino di questa importante opera, nata per dare un luogo di cura dignitoso ai malati terminali di tutta la Bassa, viene data da un retroscena pubblicato da Il Resto del Carlino. E’ l’ennesima puntata dello scandalo che sta travolgendo la Giunta di Carpi, con l’ex assessore ed ex vicesindaco Simone Morelli accusato di aver costruito un dossier per defenestrare il sindaco Alberto Bellelli.
Anche il progetto di hospice è finito nel triticarne in cui il numero due del Comune di Carpi voleva infilare il sindaco.
Il quotidiano ricostruisce il momento in cui sembrava tutto pronto, dal punto di vista finanziario, per dare gambe concrete all’hospice, un progetto frutto del lavoro di anni tra sindaci, specialisti, associazioni malati oncologici dei distretti sanitari di Mirandola e di Carpi. All’improvviso però, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi si tira indietro, e fa venire meno 1 milione di euro. Soldi che erano stati promessi con un impegno che in queste stanze anche se verbale è punto d’onore rispettare. Invece no, la Fondazione ritira la sua diponibilità. Che cosa è successo?
Venti giorni fa – ricostruisce il Resto del Carlino – il sindaco di Carpi Alberto Bellelli e il sindaco di Soliera Roberto Solomita (due dei tre comuni nel territorio della Fondazione Cassa) hanno incontrato il presidente Corrado Faglioni e i componenti del consiglio d’amministrazione chiedendo più confronto nelle scelte che riguardano la comunità. Sul piatto, il mancato finanziamento all’Hospice era la questione principale (…) Faglioni ha ribadito ai due sindaci dubbi e perplessità, Bellelli è andato su tutte le furie: ha rimproverato il presidente di di non confrontarsi con i sindaci del suo territorio. Un attacco senza precedenti. A quel punto qualcuno, dal consiglio della Fondazione, ha fatto presente che in realtà il confronto non è mancato: l’interlocutore, però, era il vice sindaco. Un rapporto che – osserva il quotidiano – pare rispecchiare le ambizioni di Morelli che emergono dalle intercettazioni dell’indagine, quando sostiene di aver ‘messo’ i suoi uomini nelle posizioni di comando della città, in primis al vertice della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.