SAN POSSIDONIO – L’altra sera con la scuola dell’infanzia Rodari il Comne ha festeggiato i 10 anni di progetti condivisi tra scuola e territorio. La serata, organizzata dall’Istituto Comprensivo S. Neri, è stata bella, emozionante e partecipata. Come amministrazione – sèiegano dal Comune di San Possidonio – abbiamo voluto ringraziare tutti coloro che in questi 10 anni hanno costruito questa meravigliosa esperienza, rendendo possibile una collaborazione e un unione di intenti tra scuola e territorio. Durante la serata è stato presentato il libro “La scuola si fa territorio”, di cui riportiamo l’introduzione scritta dal sindaco:
“Quando mi è stato chiesto di scrivere una breve introduzione ai 10 anni di progetti che la Scuola dell’Infanzia Rodari ha costruito a San Possidonio mi sono detto, semplicissimo, con tutto quello che hanno fatto non è certo complicato riempire queste righe di contenuto; poi, quando mi sono messo al pc ed ho provato a condensare tutto in poche righe, mi sono accorto che sarebbe stato difficile, forse impossibile, non solo perché il lavoro fatto è stato veramente imponente, ma soprattutto perché i progetti della scuola sono usciti dall’abituale contenitore didattico, si sono estesi ed interfacciati con la comunità di San Possidonio, portando la scuola, i genitori, e soprattutto i bambini a relazionarsi con la nostra comunità nel suo complesso, ad esserne parte essenziale e imprescindibile, senza per questo snaturare la loro essenza di scuola dell’infanzia.
Perciò ho pensato di sintetizzare tutto in quattro parole, che non racchiudono certo la totalità dell’attività della scuola ma, per me, ne mettono in risalto l’essenza:
Integrazione; perché nessuno è straniero, o diverso nella “nostra” scuola, lo si è visto da subito e in tutti i progetti, nel lavoro quotidiano, dalla Rodari in questi anni sono usciti ed escono bambine e bambini che sono “cittadini”, di San Possidonio direi io, del mondo direbbero le insegnanti, ma forse è la stessa cosa.
Educazione ed Insegnamento; portando dentro alla scuola dell’infanzia temi importanti, ma costruiti con una perizia ed una capacità di interessare i bambini che, a chi come me è capitato di vederli ragionare su temi importanti con la loro semplicità ma anche con i loro ragionamenti, ha fatto veramente capire quali e quanti passi in avanti sono stati fatti.
Apertura; perché abbiamo visto la scuola diventare un punto di partenza per le relazioni con il territorio, in primis quello delle scuole, la biblioteca, poi la comunità nel senso più ampio del termine che diviene terreno di scoperta e di apprendimento, ma apertura anche al mondo degli adulti, dei genitori che a loro volta sono diventati parte integrante della scuola. La Rodari è una scuola di molti vetri e pochi muri.
Felicità; la prima cosa che senti a pelle quando entri a scuola è il clima, da un lato sereno, dall’altro costruttivo, allegro, insomma ti verrebbe da dire con una parola non semplice, “felice”. Lì ci si rende conto appieno di come la scuola, come sempre, la facciano le persone, e di questo la nostra amministrazione ne è ben cosciente, per questo l’ultimo pensiero vuole essere un ringraziamento vero, non formale, a chi è l’artefice di questo piccolo miracolo: la dirigenza dell’istituto comprensivo, il personale tutto, ma lasciatemelo dire soprattutto le insegnanti, che hanno costruito un piccolo (neanche tanto) miracolo in un paesino della bassa, che può e deve essere esempio.”