Iniziato il processo di revisione a Federico Scotta, uno dei papà dell’inchiesta “Diavoli della Bassa”. Il procedimento si è aperto lunedì presso la Corte d’Appello di Ancona. L’udienza è stata rinviata al 10 ottobre prossimo per permettere ai magistrati di chiedere al tribunale di Modena l’invio dei documenti relativi ai processi che condannarono Scotta a 11 anni di carcere. Un atto naturale in procedimenti come questi.
Federico Scotta venne condannato – e ha scontato la pena in carcere – nell’ambito dell’inchiesta sui Diavoli della Bassa, in cui si paventava un giro di pedofilia e riti satanici tra Mirandola e Finale Emilia. Per questo gli vennero tolti i figli, l’ultima letteralmente dalla sala parto, e lui non li ha mai più rivisti. Furono in totale 16 i bambini che vennero allontanati dalle loro famiglie di Mirandola e Massa Finalese e non fecero più ritorno a casa anche quando i genitori vennero assolti.
Il caso è tornato agli onori delle cronache grazie all’inchiesta giornalistica “Veleno” di Pablo Trincia e a una serie di trasmissioni televisive che seminano dubbi su quanto accaduto e hanno dato voce alle testimonianze di due delle bambine di allora che hanno raccontato di essersi sentite manipolate per lanciare le accuse su cui poi si costruirono i processi.
A vent’anni dai fatti Scotta, rappresentato dall’avvocato Patrizia Micai, è riuscito a ottenere la revisione del suo processo.