Nel pomeriggio di venerdì 10 maggio, l’assessore regionale alle politiche per la Salute ha incontrato i professionisti sanitari all’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, per discutere con loro le criticità e confrontarsi sulle misure utili ad accrescere ulteriormente la qualità dell’assistenza per i cittadini del distretto. Si tratta del primo di una serie di appuntamenti, tutti già programmati a breve scadenza, e ha riguardato l’attività del Laboratorio di Patologia Clinica-Citodiagnostica e il Percorso Nascita. Lo rende noto un comunicato della Regione che aggiunge:
Pienamente inserito nel Progetto d’integrazione delle attività di citodiagnostica tra l’Azienda USL e l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena, il Laboratorio di Patologia Clinica-Citodiagnostica dell’Ospedale di Mirandola è candidato a diventare fulcro della citologia urinaria oncologica per la provincia di Modena e, per le tecnologie di ultima generazione e le metodiche innovative utilizzate al Santa Maria Bianca, anche per tutta l’Area Vasta Emilia Nord, da Modena a Piacenza. L’impegno della Regione, garantendo l’assunzione dell’organico necessario, è creare le condizioni affinché questo possa verificarsi al più presto.
Il percorso è già stato delineato: agli esami dei distretti di Mirandola, Carpi, Castelfranco, Sassuolo e Vignola – un totale di circa 5.000 pazienti/anno già in carico al Santa Maria Bianca –, arriveranno a Mirandola le citologie afferenti a Modena e Pavullo (stimate in circa 6.000 pazienti, per un totale di 33mila esami). In un secondo momento, si potranno inserire le altre province. Un vantaggio per i cittadini con sospetto di neoplasia alle vie urinarie, che potranno consegnare i tre campioni necessari in un’unica giornata, evitando così diversi spostamenti su tre giorni consecutivi. Ma non solo: diminuzione delle liste di attesa, referti più veloci e il raggiungimento, su tutta la provincia, delle medesime possibilità di accesso alla prestazione e di trattamento, sia tecnico che diagnostico.
Tutto il personale di Mirandola, infatti, ha una lunga esperienza nell’utilizzo della nuova metodica per l’esecuzione della citologia urinaria (detta “in strato sottile”), che consente sia la semplificazione della consegna da parte del cittadino che la raccolta dei campioni da luoghi anche lontani senza rischio di deterioramento, garantendo un evidente risparmio di tempo per i pazienti.
Il secondo incontro con i professionisti ha riguardato il Punto Nascita del Santa Maria Bianca. Nonostante il significativo calo della natalità (-5% in media in regione), il numero dei parti nel 2018 è rimasto stabile rispetto al 2017 e il numero dei cesarei positivamente in calo: medici e ostetriche hanno presentato i dati che confermano il buon lavoro svolto negli ultimi anni per mantenere alti standard. La Regione conferma il suo impegno per consolidare i risultati, investendo ulteriormente sull’attività dei professionisti con l’obiettivo di mantenere e rendere sempre più attrattivo il Punto nascita. Che, completamente rinnovato dopo il sisma e dotato di moderne tecnologie, è pienamente conforme ai requisiti richiesti dalla deroga ministeriale.
Ciò ha consentito il progressivo aumento della fidelizzazione delle donne Mirandolesi: nel 2018 più del 60% ha scelto di partorire nel proprio Punto Nascita (dato maggiore degli ultimi 4 anni, +7% rispetto al 2015), grazie anche a una maggior presa in carico da parte dei Consultori, cresciuta dal 54% al 61% fra il 2017 e il 2018 (più alta del valore medio provinciale). Fra le altre iniziative realizzate: programmazione, diretta ed entro i tempi, di tutti gli appuntamenti e percorsi agevolati anche per pazienti seguite dai privati, Open Day e incontri con le future mamme al Punto nascita, presa in carico dei primi 100 giorni dopo il parto sono tra le iniziative realizzate. Infine, i focus group con le neomamme che si mostrano totalmente soddisfatte rispetto ai servizi offerti, così come il fatto che la rotazione del personale abbia garantito un alto grado di competenza, associata alla formazione nella gestione dell’emergenza-urgenza in sala parto e sull’attivazione della sala operatoria, sulla parto-analgesia e altre tecniche di controllo del dolore. Tutti potenziamenti di cui la Regione si impegna a garantire la continuità, con un obiettivo ben chiaro: mantenere, e ulteriormente rafforzare, il Punto Nascita del Santa Maria Bianca.
Già fissato il prossimo incontro, tra meno di due settimane. All’ordine del giorno il rafforzamento del Pronto soccorso – sarà uno dei primi appuntamenti dopo la presentazione in Regione, prevista per il 13 maggio, del nuovo Piano di miglioramento dell’accesso in Emergenza urgenza – e la Pneumologia, per rendere Mirandola un centro di riferimento provinciale per la diagnosi avanzata delle neoplasie polmonari.