I sintomi depressivi si sono ridotti dopo il terremoto, non si è evidenziato un aumento dei suicidi e non si è notato un diverso andamento del consumo dei farmaci antidepressivi. Siamo insomma, una popolazione “resiliente” noi della Bassa modenese che abbiamo vissuto il terremoto 2012.
Valutare gli esiti a medio termine del sisma del maggio 2012 su stato di salute, stili di vita e ricorso ai servizi di prevenzione territoriali. Con questo scopo è nata ed è stata sviluppata, tra il novembre 2014 e il marzo 2016, l’indagine ESTE, Esiti di Salute Terremoto Emilia. Condotta su circa 2000 persone residenti in data 19 maggio 2012 nei 21 comuni delle province di Modena e Reggio Emilia colpiti dal sisma, ha restituito il profilo di salute delle popolazioni del cratere ristretto. ESTE, i cui risultati sono stati pubblicati nel 2016 e che con una newsletter l’Azienda USL oggi rilancia a una platea di medici e operatori sanitari, rientra tra le attività di monitoraggio continuo della salute dei cittadini che l’Azienda sanitaria effettua sistematicamente per tutti i determinanti di salute e sui loro esiti, per indirizzare eventuali interventi di contrasto e mitigazione degli effetti. lo riferisce una nota stampa dell’Ausl di Modena.
Le domande hanno permesso di indagare, a partire dalle dichiarazioni degli intervistati, aspetti come i danni economici, la perdita di lavoro e dell’abitazione, disagi relazionali, lavorativi e abitativi. “In particolare, nel cratere ristretto di Modena e Reggio Emilia, a causa del sisma il 9,7% della popolazione ha subito ferite, perdite o rotture affettive” ricorda Giuliano Carrozzi, coordinatore scientifico del progetto e direttore del Servizio di Epidemiologia e comunicazione del rischio dell’Azienda USL di Modena. “Ma soprattutto, ESTE ci ha fornito il quadro di una popolazione resiliente che non ha riferito evidenti cambiamenti nello stato complessivo di salute percepito. Allo stesso tempo però, tre anni dopo l’evento una persona su due riferiva ancora un pensiero intrusivo, cioè ricordava gli eventi anche quando non voleva o li ricordava a partire da altre situazioni. Questo a testimonianza che il sisma sia stato un evento pervasivo nella storia e nei vissuti di molti cittadini, rappresentando uno spartiacque tra la vita prima e dopo il terremoto”. Se lo stato d’ansia e i sintomi di depressione erano più diffusi tra le persone che hanno riferito danni o disagi dal sisma, complessivamente i sintomi depressivi riferiti si sono ridotti dopo il terremoto, non si è evidenziato un aumento dei suicidi nei comuni del cratere ristretto delle province di Modena e Reggio Emilia e non si è notato, in entrambe le province, un diverso andamento del consumo dei farmaci antidepressivi.
“L’Azienda USL continuerà a monitorare la salute dei cittadini colpiti usando tutte le informazioni che vengono raccolte dal nostro Servizio Sanitario – conclude Carrozzi –. Il ricordo del sisma è ancora vivo ma lo stato di salute riferito della popolazione non è peggiorato, i sintomi riferibili a condizioni depressive non sono aumentati e i fattori comportamentali non hanno subito forti modifiche. Ne emerge il profilo di una popolazione che ha saputo attivare le risorse necessarie per superare la crisi. E non era affatto scontato che fosse così”.
Gli stili di vita
Gli stili di vita non hanno globalmente risentito di un impatto fortemente negativo: la prevalenza (i casi esistenti sul totale della popolazione) di fumatori si è ridotta dopo il sisma, però è diminuita anche la percentuale di 18-69enni che praticano attività fisica, in particolare nel tempo libero, e leggermente aumentata la percentuale di chi presenta obesità.
L’utilizzo dei servizi preventivi mostra una buona tenuta, in particolare la diagnosi precoce dei tumori non ha subito forti cambiamenti, e non si è osservata nei comuni modenesi del cratere la riduzione della copertura della vaccinazione antinfluenzale nelle persone con patologie croniche che si è osservata a livello regionale.
L’attenzione alla prevenzione cardiovascolare mostrava, a fronte di una stabilità nella prevalenza di 18-69enni con ipertensione arteriosa e ipercolesterolemia, una leggera riduzione della percentuale di persone che hanno controllato la pressione arteriosa e una sostanziale stabilità di quelle che hanno misurato il livello di colesterolo nel sangue.
Il metodo utilizzato
Este ha raccolto 1.940 interviste telefoniche di persone residenti in data 19 maggio 2012 nei 21 comuni delle province di Modena e Reggio Emilia colpiti dal sisma secondo il D.L. 74/2012 (denominato “cratere ristretto”), indipendentemente dalla residenza al momento dell’intervista.
I dati utilizzati per il confronto pre e post sisma provengono dal sistema di sorveglianza epidemiologica PASSI. Este inoltre ha anche fatto tesoro dell’esperienza maturata con l’indagine CoMeTeS, condotta all’Aquila dopo il sisma del 2009.
Per approfondire
Indagine ESTE – Esiti di Salute Terremoto Emilia
- Studio ISTMO – Impatto sulla Salute del Terremoto in provincia di Modena – Azienda USL di Modena
- Indagine CoMeTeS – Conseguenze a Medio Termine del Sisma. Istituto Superiore di Sanità
- Sorveglianza PASSI – Azienda USL di Modena
- Sorveglianza PASSI – Regione Emilia-Romagna
- Sorveglianza PASSI – Istituto Superiore di Sanità