MIRANDOLA – Perché era ancora in Italia nonostante il decreto di espulsione? Cosa ci faceva a Mirandola? Era venuto a trovare un amico? O se ne stava andando verso la Germania col treno? O qualcuno lo ha portato qui da Roma e poi lo ha scaricato sullo stradone di Camposanto dove lo ha raccolto l’ambulanza che lo ha condotto nella maledetta notte tra lunedì e martedì all’ospedale di Mirandola? Domande che per ora restano ancora senza risposta (l’articolo prosegue dopo il video).
Otman, il18enne magrebino arrestato dai Carabinieri di Carpi con l’accusa di aver incendiato gli uffici della Polizia Municipale di Mirandola non ha risposto all’interrogatorio prima di essere condotto in carcere.
Questo il comunicato dei Carabinieri che fanno il punto sulla situazione:
Ieri pomeriggio, all’esito degli accertamenti medico-legali avviati per stabilire l’identità del giovane nord-africano che è stato arrestato dai Carabinieri di Carpi con l’accusa di aver incendiato gli uffici della Polizia Municipale di Mirandola, l’uomo è stato identificato in un magrebino di appena diciotto anni.
La procedura per il suo allontanamento dal territorio nazionale ha preso le mosse il 14 maggio scorso allorquando, all’esito di un controllo eseguito presso la stazione Termini di Roma, il ragazzo ha dichiarato di essere un algerino ventenne; l’Ufficio Immigrazione romano, in ossequio alle disposizioni vigenti, gli ha dunque notificato una “intimazione a lasciare il territorio nazionale”.
Nel frattempo, essendo trascorsi inutilmente i sette giorni durante i quali avrebbe dovuto lasciare l’Italia, il 20 maggio 2019 è stato emesso l’ordine di espulsione.
La più recente traccia dei suoi movimenti si registra poco dopo la mezzanotte di ieri allorquando, notato lungo una strada di Camposanto (MO) da un marocchino regolarmente soggiornante in Italia, è stato accompagnato dinanzi alla sede della Croce Blu, laddove è stato prelevato per essere accompagnato, in stato di ipotermia, presso il Pronto Soccorso di Mirandola ove si è dichiarato un marocchino minorenne; da lì, però, si è pressoché subito allontanato.
Ieri pomeriggio, in sede di interrogatorio presso la Procura di Modena, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Alle ore 18.00 è stato associato presso la Casa Circondariale di Modena.
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