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MIRANDOLA – Bonaccini all’attacco di Salvini: “E’disinformato: qui gli ospedali li apriamo, mica li chiudiamo”. Il governatore dell’Emilia-Romagna replica a quanto detto dal ministro degli Interni Matteo Salvini che, nel suo giro di comizi che nel modenese ha toccato anche Mirandola, ha parlato degli ospedali che in Emilia-Romagna vengono declassati e chiusi.
Ecco cosa dice Bonaccini:
Salvini è male informato: in Emilia-Romagna gli ospedali li costruiamo nuovi, come stiamo facendo a Cesena, Piacenza e Carpi. O potenziamo quelli esistenti. È curioso che un Ministro sollevi in Emilia-Romagna questa polemica, visto che proprio il suo Governo ci ha indicato come Regione benchmark, cioè con la migliore sanità pubblica. Ancora stamattina poi, ironia della sorte, l’Indice di Performance Sanitaria realizzato dall’Istituto Demoskopika ci colloca ancora una volta sul podio. Non si tratta solo di numeri: siamo anche la Regione che più ha stabilizzato il personale precario e più ha assunto medici, infermieri tecnici e operatori (10.500 nell’ultimo triennio, con punte del 150% del turn over) con cui abbiamo abbattuto le liste d’attesa più di ogni altro territorio e con cui stiamo ora potenziando i nostri pronti Soccorso. Dal 1 gennaio, inoltre, in questa Regione non si paga più il superticket, misura che il Governo aveva annunciato a parole, ma che solo noi in Emilia-Romagna abbiamo realizzato nei fatti. Abbiamo potuto raggiungere questi risultati grazie all’efficienza di un sistema di acquisti che ha pochi paragoni in giro per l’Italia e l’Europa, a dimostrazione che qui sappiamo far funzionare le cose abbastanza bene, se è vero che proprio il Governo di cui fa parte Salvini ci ha indicato anche in questo caso come esempio virtuoso per il resto del Paese. Sarebbe utile per chi governa fare meno polemica e dare qualche risposta in più: ad esempio, come Regione abbiamo avanzato proposte serie e responsabili in tema di autonomia, che non solo non dividono l’Italia, ma non chiedono neppure un euro in più allo Stato. Siamo infatti convinti di dover e poter migliorare ulteriormente la nostra efficienza se ci sarà concesso di poterlo fare. Purtroppo, da un anno a questa parte, sento ogni giorno Salvini parlare di autonomia, ma anche su questo non arriva nessuna risposta concreta. Un paese si governa compiendo atti, non con i comizi. Quando avrà finito la sua campagna elettorale permanente inviterò il Ministro a visitare i nostri ospedali e le nostre case della salute (sono ormai 110): sono certo che porterà a Roma un’esperienza positiva.
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Salvini è male informato: in Emilia-Romagna gli ospedali li costruiamo nuovi, come stiamo facendo a Cesena, Piacenza e Carpi. O potenziamo quelli esistenti. È curioso che un Ministro sollevi in Emilia-Romagna questa polemica, visto che proprio il suo Governo ci ha indicato come Regione benchmark, cioè con la migliore sanità pubblica. Ancora stamattina poi, ironia della sorte, l’Indice di Performance Sanitaria realizzato dall’Istituto Demoskopika ci colloca ancora una volta sul podio. Non si tratta solo di numeri: siamo anche la Regione che più ha stabilizzato il personale precario e più ha assunto medici, infermieri tecnici e operatori (10.500 nell’ultimo triennio, con punte del 150% del turn over) con cui abbiamo abbattuto le liste d’attesa più di ogni altro territorio e con cui stiamo ora potenziando i nostri pronti Soccorso. Dal 1 gennaio, inoltre, in questa Regione non si paga più il superticket, misura che il Governo aveva annunciato a parole, ma che solo noi in Emilia-Romagna abbiamo realizzato nei fatti. Abbiamo potuto raggiungere questi risultati grazie all’efficienza di un sistema di acquisti che ha pochi paragoni in giro per l’Italia e l’Europa, a dimostrazione che qui sappiamo far funzionare le cose abbastanza bene, se è vero che proprio il Governo di cui fa parte Salvini ci ha indicato anche in questo caso come esempio virtuoso per il resto del Paese. Sarebbe utile per chi governa fare meno polemica e dare qualche risposta in più: ad esempio, come Regione abbiamo avanzato proposte serie e responsabili in tema di autonomia, che non solo non dividono l’Italia, ma non chiedono neppure un euro in più allo Stato. Siamo infatti convinti di dover e poter migliorare ulteriormente la nostra efficienza se ci sarà concesso di poterlo fare. Purtroppo, da un anno a questa parte, sento ogni giorno Salvini parlare di autonomia, ma anche su questo non arriva nessuna risposta concreta. Un paese si governa compiendo atti, non con i comizi. Quando avrà finito la sua campagna elettorale permanente inviterò il Ministro a visitare i nostri ospedali e le nostre case della salute (sono ormai 110): sono certo che porterà a Roma un’esperienza positiva.
