FINALE EMILIA – Maxi traffico di droga con base a Finale Emilia. Il capo? Una ragazza di 24 anni. Era lei a coordinare il lavoro di tutti i pusher della zona ma che, all’occorrenza, consegnava direttamente la cocaina ai clienti più esigenti, lasciando i ‘pacchetti’ nelle cassette delle lettere o sul davanzale.
I carabinieri di Carpi hanno stroncato un vasto giro di spaccio tra Ferrara e la Bassa modenese, arrestando otto persone. Nel corso dell’operazione Albatros sono finiti in carcere la ragazza e suo padre, da cui aveva ‘imparato il lavoro’, un terzo magrebino, oltre ad un 34enne di Cento (Ferrara) e ad un nigeriano sempre residente nel ferrarese. In carcere pure un operaio ferrarese, residente a Finale Emilia (Modena) e operatore ecologico che utilizzava il mezzo di servizio per consegnare le dosi. Ai domiciliari altri due giovani di Cento, che fungevano da ‘galoppini’ per la banda.
Secondo gli inquirenti la banda, rodatissima nel suo giro di consegne, che comprendeva anche opere intimidatorie per chi non pagava, raggiungeva diversi comuni nella Bassa, da Mirandola a San Felice, al ferrarese e al bolognese con Lsd, cocaina, ecstasy ed eroina.
Era da tempo che andava avanti l’attvità illecita. A fondarla un marocchino di 55 anni che fino a poco tempo fa gestiva a Finale Emilia un bar vicino ai laghetti. Ma la sua attività di pusher venne interrotta dai Carabinieri che fecero irruzione in casa per via di un litigio violento in famiglia, e il giudice lo mise ai domicliari. E’ stato così che la 24enne prese l’eredità del padre diventando Madame Droga.