La Camera ha approvato, l’altra sera, il dl Crescita, ma la maggioranza gialloverde ha bocciato l’emendamento presentato dalla deputata modenese Pd Giuditta Pini che avrebbe inciso sul discusso progetto di un impianto per la produzione di biometano a Concordia. Il sindaco Prandini aveva convocato tutti i parlamentari del territorio per denunciare il vuoto legislativo che favorisce la proliferazione di questi impianti, presenti i parlamentari Pd, Lega e M5stelle. Solo la deputata Pd Giuditta Pini e il senatore Pd Edoardo Patriarca avevano presentato un emendamento, presso i rispettivi rami del Parlamento, per introdurre una competenza della Regione in questa materia, ente sovracomunale in grado di avere un quadro completo degli impianti, a cominciare dalle loro dimensioni e dalle distanze da rispettare. L’emendamento è stato dichiarato inammissibile per estraneità alla materia del decreto. Il commento di Giuditta Pini e del capogruppo di Insieme per Concordia Paolo Negro:
Giuditta Pini – “Si tratta di una inammissibilità pretestuosa, prova ne è che questo decreto conteneva 60 articoli in cui si parlava di qualsiasi cosa, dal terremoto del Centro Italia alle auto elettriche passando per gli affitti, articoli che sono saliti a 120 nel testo finale votato ieri. L’emendamento, tra l’altro, aveva perfettamente a che fare con il tema della crescita ambientalmente sostenibile. E a proposito di estraneità alla materia, ricordo che questa maggioranza ci ha abituato a bene altro: nel dl Genova, ad esempio, c’era il condono per Ischia. In realtà si è dichiarato inammissibile l’emendamento per l’incoerente imbarazzo di sostenere alcune cose a Modena ed altre a Roma: infatti non è arrivato alcun impegno dalla maggioranza gialloverde nel farsi carico di questo vuoto legislativo che penalizza il nostro territorio”.
Paolo Negro – “Su questo tema come gruppo ‘Insieme per Concordia’ abbiamo appena presentato una mozione consiliare con la quale si chiede al Governo e alla maggioranza gialloverde di attribuire alle Regioni il potere di limitare il numero di impianti per la produzione di biometano, commisurandola al fabbisogno regionale. Si tratterebbe di un potere coerente con la logica della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare: nella Bassa Modenese Aimag un impianto l’ha già realizzato. E nella nostra regione sono giù autorizzati impianti per riciclare quanto si produce in termini di rifiuti. Confidiamo che le forze che siedono al Governo nazionale e che localmente si sono espresse contro la realizzazione a Concordia dell’impianto per la produzione di biometano siano coerenti. In particolare, auspichiamo che a questo mancato accoglimento dell’emendamento si ponga riparo accogliendolo quando il dl Crescita approderà al Senato, dove è stato riproposto dal senatore Patriarca. Intanto, a livello locale, presenteremo la nostra mozione anche nell’Unione dei Comuni e scriveremo una lettera aperta a tutti i senatori per chiedere a tutti coerenza”.