“Ero in buona fede. Questa vicenda mi sta distruggendo”, Così il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, davanti al Gip Luca Ramponi e al Pm Valentina Salvi che questa mattina a Reggio Emilia hanno cominciato gli interrogatori di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sugli orrori di Bibbiano, dove con suggestioni, pressioni e anche con scariche elettriche, sono stati costruito falsi ricordi nei bambini tolti alle famiglie per darli in affido, a scopo di lucro, ad amici. Ventinove gli indagati e 16 ordinanze di misure cautelari emesse.
Il sindaco è accusato di falso e abuso d’ufficio per aver assegnato senza adeguato bando una sala a una delle associazioni coinvolte, quindi non ha un coinvolgimento diretto nelle sevizie sui bambini, Ma è finito agli arresti domiciliari e tanto è bastato perchè su di lui e sul suo partito, il Pd, piovesse una pioggia di insulti e minacce. Per questo oggi in aula Carletti ha raccontato di come “tutto ciò mi sta distruggendo” nelle due ore di interrogatorio in cui ha assicurato che gli atti sottoscritti fossero tutti fatti in buona fede e la sua assoluta serenità in coscienza.
Il suo avvocato, Giovanni Tarquini, ha chiesto la revoca della misura cautelare. Revoca dei domiciliari è anche la richiesta della dirigente Federica Anghinolfi, responsabile dei servizi sociali dell’Unione Val d’Enza, mentre davanti al Gip oggi saranno ascoltati anche Claudio Foti (psicoterapeuta del Centro piemontese Hansel & Gretel), la moglie e a sua volta psicoterapeuta Nadia Bolognini. Intanto, la coordinatrice dei servizi sociali dell’Unione Marietta Veltri, l’assistente sociale dell’Unione Val d’Enza Annalisa Scalabrini, e la coppia di genitori affidatari Daniela Bedogni e Fadia Bassmaji, si sono avvalse della facoltà di non rispondere
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