Con l’arrivo dell’estate e delle vacanze, purtroppo si presenta puntuale la piaga ignobile dell’abbandono degli animali. Spesso si decide di regalare un amico a quattro zampe per un compleanno o una festività, senza mettere in conto che il nuovo arrivato in cambio di tanto affetto richiede tempo e cure. Oppure, si decide di acquistare una particolare razza di moda in quel momento, come ad esempio i molossi, per poi accorgersi di non riuscire a dedicare specifiche attenzioni. A quel punto il cane diventa ‘ingestibile’ e viene legato alla catena o abbandonato rischiando che l’animale muoia a causa di un incidente o di stenti. I più ‘fortunati’ vengono salvati e portati in una struttura dove i volontari se ne prendono cura in attesa di trovare una nuova ‘casa’ che, purtroppo, spesso non arriva…
Come spiega Ramona – volontaria e responsabile delle adozioni del canile intercomunale di Mirandola – “prima di comprare e/o adottare un cane invitiamo ad informarsi sul carattere dell’animale e se si è in grado di poterlo gestire e curare. A proposito di moda, ora è in voga acquistare i molossi in particolar modo pitbull e amstaff senza conoscere il carattere e il temperamento di questo tipo di cane. Si tratta per la maggior parte dei casi di persone giovani alla prima esperienza con un cane, che scelgono queste razze per il loro valore simbolico: un animale forte con cui incutere timore. Si tratta, però, di un cane molto impegnativo, con tanta energia, quindi occorre essere consapevoli che bisogna dargli una certa attenzione: fargli fare attività fisica e mentale, giocare, farlo sentire parte della famiglia altrimenti diventano ingestibili e di conseguenza frustrati. La frustrazione porta alla distruttività, iper agitazione e iper attività. Quindi se non direzionati nel modo corretto diventano ingestibili. A questo bisogna aggiungere che spesso i molossi hanno alle spalle episodi di maltrattamento. Infatti, i proprietari di questi cani, che magari hanno scelto questa razza per moda o con superficialità, non sapendo come gestirli li relegano in recinti fatiscenti o alla catena. E, se a seguito di segnalazioni, i volontari riescono a salvare questi animali e portarli in canile, spesso sono destinati ad una vita triste e di solitudine, perché i molossi spesso non vanno d’accordo con altri cani e per questo vengono “marchiati” come problematici rischiando di non uscire mai più dalla struttura che li ospita”.
Come spiegano i volontari del canile, “è opportuno ricordare che se un cane ha problemi comportamentali è sempre per colpa di chi lo educa e come lo educa. Quando i molossi arrivano in canile, c’è un’addestratrice volontaria che, in collaborazione con la veterinaria comportamentalista, ne cura il recupero. Attualmente sono 5 i molossi ospitati nella struttura – precisa Ramona -non hanno nessun problema comportamentale e sono in attesa di adozione”.
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