MIRANDOLA – L’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola è al centro di un progetto di miglioramento e potenziamento che riguarda struttura, personale e servizi. Lo afferma una nota della Provincia di Modena. Come illustrato da Antonio Brambilla, diretto dell’Ausl di Modena, nel corso della Conferenza sanitaria di martedì 23 luglio, oltre ai quasi 25 i milioni di euro investiti per la ristrutturazione degli edifici sanitari negli ultimi sei anni, sull’Ospedale di comunità (Osco) e la Casa della Salute (la cui gara è in fase di aggiudicazione) sono previsti investimenti complessivi di ulteriori 10,5 milioni di euro.
Nel piano triennale dell’Asul, inoltre, anche quasi mezzo milione di euro (finanziati a partire dal 2020) per il miglioramento sismico del Centro servizi.
In ambito chirurgico, le azioni di riordino sono state avviate dal 2016, con la concentrazione della casistica ad alta prevalenza per tutte le discipline. Oltre all’ottimizzazione dell’attività in urgenza, integrata tra le specialistiche di chirurgia e ortopedia, è previsto un ulteriore intervento migliorativo che interesserà il corpo 02 (blocco operatorio e area diurna contigue alle aree della futura realizzazione della Casa della Salute e dell’Ospedale di Comunità): il progetto, di cui si valuta la realizzazione entro il 2020, prevede lo sviluppo della piattaforma chirurgica, attraverso la realizzazione di uno spazio di day surgery e ambulatoriale dedicato all’attività endoscopica digestiva e bronchiale.
Il potenziamento del Santa Maria Bianca ha riguardato anche la dotazione di posti letto, con il recente incremento delle degenze da 10 (create nel 2018) a 14 a favore della Riabilitazione estensiva. Questo nuovo assetto logistico ed organizzativo permette di fornire una risposta di qualità ai pazienti ortopedici e neurologici (post-ictus o successiva ad interventi di protesica), anche grazie alla sinergica attività di un’equipe multidisciplinare che comprende fisiatra, fisioterapista e medico internista, rendendo l’ospedale di Mirandola centro dell’attività ortopedico-riabilitativa dell’area nord.
Gli altri punti di eccellenza su cui può contare l’ospedale mirandolese riguardano la rete oncologica, che vedrà in Mirandola un riferimento per l’area nord per il percorso sul tumore al polmone grazie alla presenza di un’efficiente pneumologia (sede del Centro aziendale disturbi del sonno) e radiologia; poi il laboratorio analisi, che sulla citologia urinaria ambisce a diventare un riferimento per l’intera provincia.
L’acquisizione di nuovo personale ha permesso, tra l’altro, di attivare, dallo scorso 8 luglio, la nuova organizzazione del servizio di Triage al Pronto soccorso di Mirandola, con un infermiere dedicato per migliorare la presa in carico di chi accede in emergenza. Il progetto, attivo sette giorni su sette, 24 ore su 24, ha previsto l’acquisizione di sei nuovi infermieri, ai quali è stata dedicata una formazione ad hoc. Parallelamente è in corso di sviluppo la progettazione di un’area intermedia di supporto al Pronto soccorso che consenta di agevolare sia le operazioni di dimissione, sia quelle di ricovero da parte delle unità operative.
Prosegue l’impegno aziendale per rendere sempre più attrattivo il Punto Nascita, attraverso investimenti non solo sugli spazi ma anche sulle dotazioni tecnologiche.
Nel complesso, dal 2015 ad oggi sono state acquisite per l’ospedale di Mirandola, grazie a fondi aziendali e donazioni, circa 180 apparecchiature di rilevante importanza, con un costo di acquisto di circa 1,5 milioni di euro, a testimoniare l’elevato livello di turn-over tecnologico.