La classifica Censis/Repubblica 2019/2020 assegna ad Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia la quinta posizione (87,3 punti) tra i “grandi” Atenei con popolazione compresa tra 20.000 e 40.000 iscritti. Decisamente lusinghieri i giudizi anche per quanto riguarda la didattica, dove i corsi di laurea Unimore si trovano nella top ten di un gran numero di gruppi disciplinari e dove l’Ateneo emiliano primeggia per quanto riguarda le prospettive di occupazione dei suoi laureati.
Occupabilità e didattica i punti di forza dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che si vede assegnato il quinto posto tra gli atenei di grandi dimensioni (da 20.000 a 40.000 iscritti), con una media punteggio complessiva finale di 87,3 punti, dalla classifica 2019/2020 elaborata dal Censis per conto del quotidiano Repubblica. Questo il traguardo raggiunto da Unimore. Per quanto riguarda gli altri Atenei dell’Emilia Romagna Bologna è in testa ai mega atenei con 90,8 punti, Ferrara al 12esimo posto tra i medi Atenei con 80,5 punti e Parma al terzo posto tra i grandi Atenei con 89,7 punti. .
Rispetto all’anno scorso Unimore scala una posizione migliorando il suo punteggio complessivo di 2,5 punti, grazie soprattutto alla brillante performance riguardante le prospettive occupazionali dei suoi laureati, dove l’Ateneo primeggia con 105 punti su 110.
La valutazione Censis/Repubblica è redatta sulla base di 5 macro indicatori tradizionali che riguardano: servizi, che tiene conto del numero pasti erogati in relazione al totale iscritti e del numero di posti e contributi alloggio calcolato sulla base degli iscritti residenti fuori regione; borse, che valuta la spesa degli atenei e degli enti per il diritto allo studio per interventi a favore degli studenti determinata in ragione del totale iscritti;strutture, giudizio determinato sulla base dei posti aula, dei posti nelle biblioteche e dei posti nei laboratori sempre in relazione al numero degli iscritti complessivi; comunicazione e servizi digitali, ovvero il punteggio derivante dall’analisi delle caratteristiche e delle funzionalità dei siti web di ateneo, dei rispettivi profili social ufficiali e dell’efficienza di risposta restituita da questi canali; e, infine, internazionalizzazione, misurata sulla base degli iscritti stranieri in rapporto al totale degli iscritti, degli studenti che hanno trascorso un periodo all’estero per studio o tirocinio rapportata al totale degli iscritti al netto degli immatricolati, degli studenti stranieri che hanno trascorso un periodo di studio presso l’ateneo sempre in base al totale degli iscritti, nonché della spesa degli atenei e degli enti per il diritto allo studio a favore della mobilità internazionale degli studenti calcolata in base al totale degli iscritti al netto degli immatricolati. E da quest’anno si è aggiunto l’indicatore relativo alla occupazione a un anno dal conseguimento del titolo dei propri laureati.
Sulla base dei parziali assegnati, Unimore risulta brillare nell’indicatore “occupazione” dove è al primo posto tra i grandi Atenei ed è inoltre ben posizionata per quanto riguarda la comunicazione e i servizi digitali col 4° posto, i servizi col 6° posto e l’internazionalizzazione con l’8° posto. Soffre, invece, per la grande crescita dimensionale di iscritti ed immatricolati di questi ultimi 6 anni (rispettivamente del + 27,5% e del + 36,7%), per quanto riguarda le strutture dove scende alla 10° posizione.
Il quotidiano e l’istituto di statistica, poi, hanno stilato anche classifiche distinte per raggruppamenti disciplinari sulla qualità didattica, per la quale si sono considerati gli abbandoni tra il primo ed il secondo anno di corso di laurea, l’acquisizione dei crediti da parte degli iscritti nell’anno accademico, il tasso di iscritti regolari, la regolarità negli studi, la mobilità degli studenti in uscita, la numerosità di università ospitanti studenti dell’ateneo ed il numero di iscritti stranieri.
Decisamente lusinghiera la valutazione che emerge per Unimore dai parametri che concorrono a definire il giudizio sulla sua didattica, dove risulta prima nelle lauree triennali appartenenti al gruppo delle Professioni sanitarie; terza nelle triennali appartenenti al gruppo disciplinare agrario; ancora terza per le triennali del gruppo giuridico; quarta nelle lauree triennali e magistrali appartenenti al gruppo disciplinare linguistico; quinta per le triennali del gruppo economico; quinta per le lauree magistrali del gruppo agrario; quinto per le lauree a ciclo unico di farmacia e farmacia industriale e per la magistrale a ciclo unico di giurisprudenza. E, inoltre, vede nella top ten anche i corsi magistrali a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi dentaria (6°), triennali del gruppo scientifico (7°), per le triennali del gruppo scienze e tecnologie informatiche, e per l’ingegneria civile (8°).
“Credo sia un risultato nel complesso lusinghiero che ci premia sul piano della qualità della nostra offerta e ancor più delle prospettive che diamo ai nostri studenti. Il punteggio assegnato al nostro Ateneo – commenta il Magnifico Rettore Unimore prof. Angelo O. Andrisano – sconta tuttavia la crescita vertiginosa di iscritti che abbiamo avuto in questi ultimi cinque anni, che si riflette nella penalizzazione subita nel punteggio per quanto riguarda le strutture, parametro che considera il rapporto studenti/posti aula. A questa situazione stiamo cercando di porre rimedio con nuovi investimenti, tra cui rammento l’importante padiglione didattico dell’Ingegneria di Modena ed il recupero di spazi nel Seminario di Reggio Emilia”.