MIRANDOLA – Affidi illeciti, ecco il documento che attesta l’incarico-choc (così è stato definito dai giornali) a 170 euro a seduta per la psicoterapia della bimba di Mirandola che era stata tolta alla famiglia nel 2011. A pagare c’è l’Unione Comuni Area Nord (quindi Mirandola, San Felice, Camposanto, Cavezzo, Concordia, Finale, Medolla, San Prospero e San Possidonio), a incassare c’è Nadia Bolognini, moglie di Claudio Foti, entrambi indagati nell’ambito dell‘inchiesta Angeli e Demoni che profila abusi e illeciti di vario tipo nella gestione dei bambini tolti alle famiglie.
Oltre alla tariffa a ora (170 euro) emerge come l’incarico che sarebbe stato conferito il 3 luglio 2019, ai fini di garantire la continuità terapeutica alla piccola paziente, sia arrivato quando la Bolognini era già da una settimana iscritta nel registro degli indagati della Procura di Reggio Emilia, e posta agli arresti domiciliari. Ma la nostra Unione Comuni Area Nord le ha conferito lo stesso l’incarico, usando come tramite la cooperativa Madamadorè.
Perchè? E’ quello che si chiede Antonio Platis che ha svelato la vicenda.
Pubblica il documento Pablo Trincia, il giornalista che ha ripolverato il caso dei Pedofili satanisti della Bassa Modenese con l’inchiesta Veleno, una storia che mostra tante analogie con i fatti di Angeli e Demoni.
Scrive Trincia
La replica della Bolognini arriva dalla sua avvocata, sentita dal Carlino: “Un incarico mentre la mia assistita è ai domiciliari? Non ne sapevo nulla e sicuramente è all’oscuro di tutto pure la dottoressa. L’unica persona con cui ha contatti sono io”. Aggiunge l’avvocata Francesca Guazzi: “Non posso commentare poiché non ne sapevamo nulla ma non escludo fosse stato conferito prima di quella data e che l’incarico fosse stato assegnato pensando che fosse possibile farlo. Cercheremo di capire cosa sia accaduto ma ripeto: la mia assistita non ha avuto contatti con nessuno”.