MIRANDOLA, SAN FELICE SUL PANARO, MEDOLLA, CAVEZZO, CONCORDIA, SAN POSSIDONIO, SAN PROSPERO, FINALE EMILIA, CAMPOSANTO – Non si placano le polemiche sull’incarico che l’Ucman avrebbe affidato a Nadia Bolognini, psicoterapeuta indagata nell’inchiesta sugli affidi illeciti a Bibbiano.
Sul caso intervengono nuovamente gli esponenti di Forza Italia che hanno trovato le carte. Scrivono così in una nota il senatore Enrico Aimi, il consigliere provinciale Antonio Platis e il capogruppo dell’Unione Area Nord Mauro Neri:
L’ultima “porcheria” – perché solo così la si può definire – la troviamo nella famosa determina del 3 luglio 2019 in cui l’Amministrazione impegna i fondi, 13.589 euro, dal 1 giugno 2019. Sì! In modo retroattivo l’Unione Area Nord ha aumentato l’importo alla casa famiglia da 110 a 127 euro al giorno per coprire i maggiori costi per le sedute della moglie di Foti (170 euro all’ora).
Tecnicamente siamo davanti ad un debito fuori bilancio, perché mai e poi mai una Amministrazione pubblica può impegnare soldi per prestazioni effettuate nel passato.
Inoltre il progetto sulla minore (prot. 22231) in cui si affida sottobanco alla psicologa l’incarico, non ci risulta sia stato mai cambiato e quindi formalmente dal 1 giugno la ragazza di Mirandola è seguita dalla dott.ssa Nadia Bolognini. Se ai Servizi Sociali di Mirandola fosse stata davvero a cuore la vicenda umana della minore, avrebbero dovuto chiedere, il 27 giugno, giorno in cui è scoppiato Bibbiano, alla Neuropsichiatria e all’Ausl un nuovo progetto per la ragazza. Invece, con l’atto del 3 luglio, sono andati “dritti come un treno”, senza nemmeno prendere in considerazione il fatto che questi psicologi fossero agli arresti domiciliari e senza cambiare di una virgola il percorso. Quanto fotografato dall’assurda determina del 3 luglio 2019, cristallizza anche la posizione dell’Ausl che ha controfirmato il progetto (prot. 22231) e avvallato la spesa di 170 euro l’ora (35 in più della già astronomica cifra di Bibbiano) senza batter ciglio. Mirandola peggio di Bibbiano, dunque, un ennesima vergogna per la Bassa Modenese, non piu’ cosi’ rossa politicamente, ma certamente di vergogna.
A questo punto ci chiediamo chi stia curando realmente questa ragazza e come sia possibile che l’Unione stia pagando tuttora questi servizi extra alla Bolognesi.
La questione finisce nuovamente sul tavolo dei Ministri Bonafede e Grillo per conoscere come sia possibile che la ‘grande’ Emilia-Romagna non abbia uno psicologo esperto in forze del Servizio Sanitario Regionale in grado di farsi carico della minore? Perché dal 2017 la giunta PD dell’Unione Area Nord ha scelto di andare a Bibbiano per curare questa ragazza in un centro privato e particolarmente oneroso?
Domande senza una risposta. Almeno fino ad ora.
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