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Elezioni regionali, il Pd cerca l’accordo anche qui. Ma (per ora) i 5 Stelle dicono no

da | Ago 29, 2019 | Bastiglia | 0 commenti

Elezioni regionali, il Pd cerca l’accordo anche qui. Dopo il sì al Governo nazionale che sarà formato da Movimento Cinque Stelle, Partito Democratico e altri piccole realtà di sinistra, cambia qualcosa anche a livello regionale tra gli ex nemici.

Il governatore Bonaccini è alla ricerca del secondo mandato, e quel che accade a Roma gli suggerisce di cercare l’allenaza anche a Bologna

“Non credo negli accordi a tavolino, né a desistenze. Sui temi che ho indicato l’Emilia-Romagna ha molto da dire: lavoro, investimenti, scuola, sanità. La Lega, mi pare molto poco. Il M5S deciderà cosa fare. L’avversario è la Lega: chi vorrà dare una mano, previo accordi sui programmi, è benvenuto al confronto”. Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, in un’intervista alla Stampa rispondendo alla domanda se siano possibili intese anche locali tra Pd e M5s dopo quella per il Governo.

Esponente dei Cinque Stelle, il sottosegretario uscente Michele Dall’Orco però replica: “Non c’è alcun accordo di desistenza tra M5s e Pd per le elezioni in Emilia-Romagna”. In regione la data del voto non è stata ancora fissata.

L’accordo nazionale, aggiunge Andrea Bertani, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, “non implica necessariamente traduzioni a livello locale, anche se nel Pd qualcuno pare abbia capito il contrario”.

A stretto giro arriva la prima replica del Movimento 5 Stelle. Scrive Andrea Bertani, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle

“Quello di cui si sta discutendo oggi è un patto, a livello nazionale, per dare all’Italia un nuovo governo in una situazione di grave emergenza. Un accordo che non implica necessariamente traduzioni a livello locale, anche se nel Pd qualcuno pare abbia capito il contrario”. È quanto dichiara Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alle recenti dichiarazioni di esponenti del Partito democratico su una possibile alleanza elettorale in vista delle prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna. “La priorità in questo momento, come abbiamo sempre detto, è capire se sia possibile dare all’Italia un governo dopo il tradimento inspiegabile della Lega di Salvini – aggiunge Bertani – Con la convocazione da parte del presidente Mattarella del professore Conte si è aperta una strada importare che comunque dovrà essere avallata dalle rispettive basi o direzioni dei partiti e movimenti che aderiranno al patto di governo. Questa è la priorità e tutto il resto non è altro che una inutile fuga in avanti in grado solo di confondere gli elettori. Leggendo poi le parole di Bonaccini oggi sui giornali il nostro giudizio su di lui, e sul suo modo di amministrare la Regione in questi anni, non cambia di una virgola. Se è vero che ci sono stati dei punti di convergenza su alcuni temi, Il dato di fondo è che il PD e lui hanno sempre inseguito le nostre proposte attuandole e spacciandole poi per farina del proprio sacco. Penso per esempio all’abolizione del superticket in sanità, il taglio dei vitalizi o le norme contro l’azzardopatia: tutte battaglie portate avanti per anni dal M5S in Emilia-Romagna e che Bonaccini non ha potuto far altro che copiare e attuare. Restano però visioni radicalmente opposte su tanti altri temi, dall’ambiente ai rifiuti passando per le infrastrutture e le grandi opere. Fino ad oggi in Regione è stato solo il MoVimento 5 Stelle a portare avanti un’opposizione che si possa definire tale, visto che quella della Lega è stata più un’opposizione di cortesia e totalmente indolore. Anche per questo – conclude Andrea Bertani – Bonaccini non può chiedere er essere il punto di incontro sui temi. In questi anni è stato un piccolo re, totalmente incentrato ad imporre la sua figura e non di certo impegnato a costruire una nuova visione politica per l’Emilia-Romagna”.

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