SAN PROSPERO, BOMPORTO – Il primo a prendere le distanze da quanto accaduto nella tragica notte di Corinaldo l’8 dicembre scorso è stato Andrea Cavallari. Ieri il giovane di Bomporto, nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto in carcere a Genova, ha detto che lui quella notte era lì, ma non ha spruzzato lo spray che ha poi innescato il tragico epilogo.
“Non ho spruzzato lo spray e non ero in contatti con gli altri ragazzi. Sono entrato in quella discoteca dieci minuti prima della tragedia”, ha detto il giovane che si è invece avvalso della facoltà di non rispondere in merito agli altri capi d’imputazione a suo carico, ovvero alle rapine consumate sempre all’interno di locali.
Intanto oggi tocca agli altri arrestati che potrebbero usare la stessa strategia difensiva di Cavallari confermando così l’esistenza di quel “patto del silenzio” che, secondo gli inquirenti, legherebbe gli indagati.
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