Si è insediata, in seno all’Assemblea legislativa regionale, la Commissione speciale d’inchiesta che, dopo i fatti di Bibbiano, nel reggiano, intende fare luce sul sistema di tutela dei minori della Regione Emilia-Romagna. Voluta dal Parlamento regionale con voto unanime, la Commissione d’inchiesta ha il compito di approfondire gli aspetti della normativa vigente che disciplina l’organizzazione e la gestione della rete dei servizi sociali a favore dei minori nonché il sistema degli affidi, allo scopo di verificarne eventuali criticità e proporne correttivi. Dopo acceso confronto tra maggioranza e opposizione di centro-destra, a partire dall’interpretazione delle norme statutarie e regolamentari, viene eletto presidente Giuseppe Boschini (Pd), mentre le cariche di vicepresidente vengono assegnate a Igor Taruffi (Si), in quota alla maggioranza, e a Raffaella Sensoli (M5s), in rappresentanza dei gruppi di opposizione.
A Bibbiano – esordisce Piergiovanni Alleva (AltraER), che, in qualità di consigliere anziano, presiede la Commissione fino all’elezione dell’ufficio di presidenza – operatori cui era demandata la tutela del benessere psicologico, materiale e sociale dei minori, sono accusati di manipolazioni psicologiche su alcuni bambini allo scopo di agevolare pratiche di affido per finalità che nulla hanno a che fare con la tutela di questi soggetti deboli. Si tratta di fatti che hanno destato e destano profondo sconcerto sia per la fragilità dei soggetti coinvolti sia per la rete di complicità paventata. Di qui – conclude Alleva – la decisione dei gruppi assembleari di istituire la Commissione d’inchiesta.
La proposta di Stefano Caliandro (Pd) di candidare alla carica di presidente Giuseppe Boschini e a quella di vicepresidente in quota alla maggioranza Igor Taruffi, unitamente alla dichiarazione di appoggiare la candidatura di Raffaella Sensoli alla carica di vicepresidente espressione delle opposizioni, formalizzata dal capogruppo 5 stelle Andrea Bertani, scatena la reazione del centro-destra. Michele Facci (Fdi) parla di “prova muscolare del Pd che rischia di avere conseguenze anche sul piano istituzionale”, Andrea Galli (Fi) accusa la maggioranza di “volontà egemonica finalizzata a mettere la sordina alla Commissione”, mentre Massimiliano Pompignoli (Ln) e Fabio Callori (Fdi) puntano il dito contro “l’accordo in chiave elettorale tra Pd e M5s”.
A tentare di smorzare i toni intervengono Igor Taruffi (Si) e Paolo Calvano (Pd), che invitano il centro-destra “a non caricare di significati politici la composizione dell’ufficio di presidenza della Commissione, cui è demandato il semplice compito istituzionale di organizzare e coordinare i lavori”. Pur criticando la composizione dell’ufficio di presidenza, Giancarlo Tagliaferri (Fdi) auspica che “la Commissione lavori in modo condiviso e armonico”. Andrea Bertani (M5s), che aveva invitato il centro-destra a votare Raffaella Sensoli, rassicura tutti i gruppi circa l’impegno dei pentastellati “a fare piena luce sulle falle nel sistema degli affidi emerse in forza dei fatti di Bibbiano”. Gabriele Delmonte (Ln), proposto dal centro-destra alla carica di presidente in opposizione a Boschini, critica il fatto che “nessun membro dell’ufficio di presidenza sia reggiano”. Per Gian Luca Sassi (Misto) la Commissione “sarà valutata per i risultati che riuscirà a conseguire, non per come vengono assegnate le cariche dell’ufficio di presidenza”. Raffaella Sensoli (M5s), nell’assicurare il proprio impegno “a rappresentare tutte le forze di opposizione”, annuncia le proprie dimissioni dalla carica di vicepresidente della commissione Sanità. Stefano Bargi (Ln), infine, pur ribadendo profondo dissenso per le modalità con cui è stato eletto l’ufficio di presidenza, assicura “l’impegno della Lega a che la Commissione lavori con rigore e solerzia”.
Riguardo all’organizzazione e gestione dei lavori, il neopresidente Boschini, nel ribadire il proprio impegno affinché sia garantito il rispetto rigoroso delle norme e sia assicurata massima attenzione alle istanze e sensibilità di tutti i gruppi assembleari, dispone che ai commissari sia al più presto distribuita la documentazione riguardante l’oggetto della Commissione (normativa in materia, linee d’indirizzo, rassegna stampa). “Per sgomberare il campo da equivoci o strumentalizzazioni- precisa il presidente- ci tengo a sottolineare che la mia stella polare nella conduzione della Commissione sarà la difesa dell’interesse supremo e dei diritti dei minori, non quella della rete dei servizi sociali”.
Giulia Gibertoni (M5s) rivolge un invito “a prevedere anche sedute della Commissione aperte al pubblico, al fine di coinvolgere i cittadini e contrastare la sfiducia di chi ritiene la Commissione di scarsa utilità”. Le fa eco Silvia Piccinini (M5s), che, sollecitando la Commissione “a non tralasciare di fare luce anche sull’operato del Tribunale dei minori di Bologna”, preannuncia la richiesta “di audizione di alcuni ex magistrati che vi hanno prestato servizio”. Fabio Callori (Fdi) chiede di mettere sotto i riflettori, quanto prima possibile, “le modalità con cui vengono organizzati e gestiti in convenzione i servizi sociali rivolti ai minori” nonché, in tema di affidi, “la smodata importanza assegnata alle relazioni degli operatori”. Infine, Andrea Bertani (M5s) e Gian Luca Sassi (Misto) annunciano la presentazione di rispettive proposte di soggetti da convocare in audizione.