NOVI DI MODENA – Una pagina intera con richiamo in prima per il Comune di Novi di Modena. A finire sull’edizione nazionale del quotidiano La Repubblica è il contributo per le nuove residenze che sarà attivato entro fine anno dall’amministrazione Diacci.
L’inviata a Novi Brunella Giovara parla del progetto e intervista il primo cittadino. Ecco qualche stralcio del pezzo:
«Venite ad abitare qui», ve lo chiede il sindaco di questo paese ancora sottosopra per il terremoto, e ve lo chiede anche il parroco don Andrea, «il calo di nascite è evidente, quest’anno la materna ha perso due sezioni, l’elementare riuscirà a fare una sola classe invece che le solite due». Il problema è nazionale, qui si sente di più perché Novi di Modena è uno dei centri colpiti dal sisma del 20 e del 29 maggio 2012, la ricostruzione è avanti ma non è ancora finita. Fra tre-quattro anni, quando i lavori saranno finiti, si rischia di avere case scuole e asili vuoti. Tutto antisismico, classe A per il risparmio energetico, con infissi a tenuta, pompe di calore elettriche, pannelli solari, ma vuoto.
«Quindi bisogna agire adesso, non a lavori conclusi», dice il sindaco Enrico Diacci (il Comune è guidato da una lista civica di centrosinistra). Dopo sarà troppo tardi, il calo di nascite allarma, «il cambio di proporzioni tra anziani e giovani va rimesso in equilibrio », bisogna attirare in paese coppie giovani con bambini, promettendo loro servizi e una qualità della vita alta, oltre che incentivi ancora da studiare, ma che valgono già 100mila euro, già iscritti a bilancio.
C’era una torre civica, antica e simbolo del paese, crollata in 5 minuti, hanno salvato la campana, poi restaurata e in attesa della nuova torre. Tutti gli edifici pubblici erano inagibili, tranne l’asilo, tanto che il consiglio comunale si faceva sui banchetti e le seggioline da bambino. Oggi ci sono due scuole, due palestre, una tensostruttura, un polo artistico culturale, una scuola di musica, tre sale civiche, la casa dello sport. A Rovereto partiranno i lavori per le scuole, un plesso da 7 milioni e mezzo. Ma, prima del terremoto qui si era in 10mila e 974 abitanti, ora si è a 10.066 residenti. Poco. Meno 8,2 per cento.