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West Nile, l’Ausl chiede ai Comuni “una verifica dell’applicazione delle misure di prevenzione e contrasto”

da | Ago 30, 2019 | Camposanto | 0 commenti

Si è svolto oggi un incontro di aggiornamento e di confronto tra i rappresentanti delle amministrazioni comunali e l’Azienda USL di Modena, con i servizi di Igiene Pubblica e Veterinario per fare il punto sull’andamento delle arbovirosi, le azioni previste per questa fase, la tutela dei luoghi frequentati da persone fragili e, infine, sui possibili scenari di fronte all’eventuale innalzamento del livello di rischio. L’incontro segue di pochi giorni una lettera inviata alle direzioni sanitarie degli Ospedali pubblici e privati, ai comuni per quanto concerne la presenza di circoli ricreativi e di aggregazione per anziani, alle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali e anche alle case-albergo.

Pur mantenendoci ancora nella fase di rischio 2 (probabilità bassa/moderata di epidemia di West Nile) con presenza di zanzare infette, la nota richiama l’importanza di applicare le misure previste nel Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi per limitare per quanto possibile la presenza di focolai di moltiplicazione delle zanzare, contribuendo così a ridurre il rischio sanitario e per una maggior protezione di anziani e malati cronici.

“Oltre all’invito alla protezione personale dalle punture di zanzare, una corretta gestione di ambienti esterni ed interni è un importante elemento di tutela a favore di queste categorie di persone. In caso di infezione da virus West Nile, l’età avanzata e la multicronicità, influendo sull’efficienza del sistema immunitario, costituiscono un fattore predisponente allo sviluppo di forme neuroinvasive come encefaliti o meningiti, che possono avere complicanze molto severe talvolta con esito infausto. Per questo, qualora si verificasse un’epidemia con conseguente innalzamento del livello di rischio – aggiunge Casaletti – saranno necessari interventi preventivi periodici con prodotti adulticidi nei contesti con spazi verdi fruibili e che ospitano persone fragili (anziani o ammalati) come ospedali, sia pubblici che privati, strutture socio-assistenziali, luoghi di ritrovo per anziani”.

Ai comuni è richiesta una verifica dell’applicazione delle misure di prevenzione e contrasto alle zanzare presso i centri anziani presenti sui rispettivi territori e collaborazione nella corretta diffusione delle informazioni alla cittadinanza. Al momento, per quanto riguarda le strutture ospedaliere, socio-sanitarie e socio-assistenziali, il Servizio igiene pubblica ha ricordato alle direzioni sanitarie di mettere in atto le misure di contrasto alla moltiplicazione delle zanzare per tutelare gli ospiti, gestendo correttamente gli spazi esterni e interni. È opportuno – si aggiunge nella lettera – verificare già da ora la disponibilità di ditte di disinfestazione per evitare periodi di latenza, in previsione di un eventuale innalzamento del livello di rischio. Ad oggi sono tre i casi di West Nile Disease accertati dal Servizio di Igiene Pubblica dell’Azienda USL di Modena, di cui uno già dimesso. Due sono ricoverati al Policlinico di Modena; uno si trova in terapia intensiva.

“Al di fuori delle situazioni di emergenza sanitaria – precisa Casaletti – la lotta a questi insetti si basa prioritariamente sull’eliminazione dei possibili focolai di sviluppo e su metodi che uccidono le larve o ne impediscono la maturazione. L’intervento adulticida, purtroppo, ha un effetto immediato – diminuendo gli insetti presenti in un determinato ambiente nel momento dell’intervento stesso – ma di breve durata e non si esclude che, in un futuro anche prossimo, possa provocare fenomeni di resistenza nelle zanzare (obbligando dunque a utilizzare principi attivi sempre più potenti e pericolosi per la salute). Al contrario gli interventi antilarvali, l’eliminazione dei ristagni di acqua e la prevenzione della loro formazione, producono risultati duraturi nel medio e lungo periodo. Perciò la lotta adulticida non deve essere considerata un mezzo da adottarsi a calendario, così come forse erroneamente possono pensare tanti cittadini, ma sempre e solo a seguito di verifica del livello di infestazione presente o per esigenze sanitarie effettive. Accanto a ciò – conclude Casaletti – non bisogna mai dimenticare la protezione personale, perché in questa stagione le zanzare si trovano un po’ ovunque ed è allora fondamentale ridurre al minimo il rischio di essere punti”.

Come proteggersi

Gli strumenti di protezione più efficaci sono gli indumenti e i prodotti repellenti per gli insetti.

  • I repellenti vanno applicati sulle parti scoperte del corpo: per utilizzarli correttamente è fondamentale rispettare dosi e modalità riportate nelle istruzioni in etichetta.
  • Per evitare le punture è consigliabile vestirsi sempre con colori chiari, indossare pantaloni lunghi, maniche lunghe e non utilizzare profumi
  • È consigliabile ridurre al minimo la presenza delle zanzare all’interno degli ambienti utilizzando zanzariere e condizionatori. Si possono usare anche apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine e zampironi, ma sempre con le finestre aperte.

Zanzare, infezioni e strategie di controllo

La strategia di controllo del rischio di trasmissione di arbovirosi (Chicungunya, Dengue, Zika Virus) da parte della zanzara tigre (aedes albopictus) attualmente si basa sull’interruzione della possibile catena di contagio persona infetta – zanzara – persona sana. Esiste dunque una rete di allerta e pronto intervento: nel periodo compreso fra il 1° maggio e il 30 novembre 2019 tale rete, operativa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, è in grado di attivare con tempestività, anche in presenza di solo sospetto di patologia, gli interventi di bonifica necessari all’eliminazione di zanzare tigre potenzialmente infettate (presso il domicilio e la sede di lavoro del paziente). Da inizio anno sono stati cinque i casi confermati di Febbre di Dengue, tutti hanno contratto l’infezione a seguito di viaggi all’estero in zone a rischio.

La moltiplicazione del virus di West Nile nel nostro territorio avviene invece fra uccelli (soprattutto corvidi) e zanzare comuni (culex pipiens) che effettuano il pasto di sangue su esemplari infetti. Uomo e cavalli risultano ospiti occasionali e la presenza del virus non raggiunge mai livelli tali da trasmettere l’infezione a danno di altre zanzare comuni. Per questo motivo quando vengono segnalati casi sospetti o confermati nell’uomo non si procede ad alcun intervento in emergenza con adulticidi presso l’abitazione e il luogo di lavoro del paziente.

Il 2 agosto la Regione ha classificato la provincia di Modena come “livello 2 – zona con probabilità di epidemia bassa/moderata” sollecitando quindi l’applicazione delle misure previste dal Piano Regionale per il contrasto alle Arbovirosi (incremento delle attività di comunicazione alla popolazione e attivazione di interventi preventivi con adulticidi presso aree verdi dove siano in programma eventi e manifestazioni in ore serali e notturne. La misura è richiesta a tutti gli organizzatori, sia enti pubblici che soggetti privati e gli interventi devono essere effettuati da ditte specializzate, secondo le modalità descritte dal Piano Regionale di Sorveglianza e Controllo delle Arbovirosi).

Link utili – Sul sito regionale www.zanzaratigreonline.it e sul portale www.ausl.mo.it tutte le informazioni dettagliate su come prevenire l’infestazione, come proteggersi e sui rischi per la salute. I consigli per imparare a difendersi sono riportati anche nel nuovo video della campagna regionale di lotta alle arbovirosi (https://www.youtube.com/watch?v=XsvhDC1jWWo).

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