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Gli alberi del bellunese all’inceneritore di Finale, la preoccupazione di Sinistra Civica

da | Set 20, 2019 | Finale Emilia | 0 commenti

FINALE EMILIA – Preoccupa la notizia che le due centrali termoelettriche a biomasse di Russi, nel ravennate, e Finale Emilia utilizzino come combustibile il cippato di legno proveniente dalle zone venete colpite dal ciclone Vaia lo scorso autunno.

Scrive Stefano Lugli, consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia:

Apprendiamo con una certa preoccupazione la notizia che 150mila ton di cippato proveniente dal bellunese saranno bruciate nella centrale elettrica a biomassa di Massa Finalese in deroga all’autorizzazione concessa al funzionamento dell’impianto.

La nostra preoccupazione è legata a diversi aspetti.
● Ci chiediamo chi garantisce la completa tracciabilità del cippato in ingresso. Non vorremmo che all’inceneritore finissero anche materiali legnosi di altro tipo, come legname per costruzioni o trattati con impregnanti e vernici che hanno un impatto ancora più negativo sulla nostra salute.
● In secondo luogo ci preoccupa l’impatto sulla qualità dell’aria, non solo per la combustione del cippato, ma anche perché il traffico pesante che attraverserà le nostre già malandate strade aumenterà rispetto al tradizionale afflusso di mezzi agricoli all’impianto con conseguenze negative sulla qualità dell’aria. Ricordiamo che il vincolo di raccogliere biomassa entro un raggio di 50 km – non 70 Km come sostiene la Regione nel suo comunicato – era stato inserito nell’autorizzazione per minimizzare l’impatto ambientale derivante dal trasporto, che con la deroga concessa dalla Regione ora viene eluso.
● Ci domandiamo che impatto ha questa scelta sull’agricoltura locale e quale è la durata della deroga. Ricordiamo che la centrale elettrica di Massa Finalese è autorizzata a funzionare con 100.000 tonnellate di biomassa agricola all’anno provenienti dalla coltivazione di 5.000 ettari di terreno, che ora dovranno inevitabilmente individuare altre coltivazioni.
● Ci domandiamo, infine, dove sarà stoccato il cippato, visto che il piazzale dell’inceneritore è costantemente pieno di rotoballe.

Domande a cui vogliamo risposte, innanzitutto dal sindaco Palazzi che, ancora una volta, non si è preoccupato di informare e condividere con i cittadini e il consiglio comunale il suo assenso – almeno così dice la nota della Regione – a questa decisione che impatta su tutta la nostra comunità.

Al presidente Bonaccini, che in piena campagna elettorale si vanta della solidarietà dell’Emilia-Romagna nei confronti del Veneto diciamo che è facile fare solidarietà con gli inceneritori degli altri, e lo invitiamo ad essere solidale anche con i finalesi rinuciando a voler imporre a Finale Emilia una maxidiscarica di rifiuti speciali contro il parere dell’intero consiglio comunale.

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