SAN FELICE SUL PANARO E MEDOLLA – C’è un retroscena esemplare, e nient’affatto scontato, nella vicenda del 12enne che era scomparso da San Felice sul Panaro venerdì scorso assieme alla sua mamma. Un allontanamento volontario, si sarebbe scoperto qualche giorno dopo, che nell’immediato aveva fatto scattare l’allerta per le ricerche in tutto il Paese.
La storia è quella di un’amicizia nata fra i banchi di scuola alle medie e la scuola calcio, tra Medolla e San Felice, in un’età difficile in cui il compagno di banco è come un fratello e si fa presto a fare gruppo, nel bene e nel male. E’ il momento in cui si affrontano anche problemi che appaiono grandi, grandissimi, e in cui si testa e si mettono alla prova gli anni di educazione che genitori e scuola hanno dato fino a quel momento.
E così un gruppetto di cinque ragazzini si è trovato a far fronte alla scomparsa del loro amichetto. Lo hanno saputo dai genitori, l’allarme è stato grande, si temevano gesti inconsulti. Ma a sera, lo stesso giorno della scomparsa, il 12enneha contattato gli amici che si trovavano tutti insieme a una festa. Un breve messaggio per dire loro che stava bene, di non preoccuparsi.
Cosa fare allora? I ragazzi hanno fatto la cosa giusta. Superando paure e timidezze hanno chiamato i Carabinieri, trovando il numero da soli. Hanno esordito chiedendo: “Non è che ci arrestate perchè facciamo la spia?”. Rassicurati che non sarebbero stati arrestati, hanno raccontato tutto, dando anche il numero da cui era arrivato il messaggio. Il loro aiuto è stato importante, e non ovvio. In questi tempi amari in cui si tende a farsi i fatti propri, questi giovanissimi hanno dimostrato coraggio e altruismo.
Così, lunedì per loro a scuola c’è stata una sorpresa. Accompagnati dalla vicepreside, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Carpi, Alessandro Iacovelli e il comandante della stazione di San Felice sul Panaro sono andati in classe per raccontare quello che è accaduto, ringraziare pubblicamente e mostrare come sia stato esemplare il comportamento dei ragazzini.
I compagni di classe hanno reagito con un grande applauso. Un bel momento di commozione, che è stato di lezione a grandi e piccini.