SAN FELICE SUL PANARO – Francesco Pullè, capogruppo in Consiglio comunale per la lista Noi Sanfeliciani, affida ad una nota la posizione del gruppo in merito alla questione ospedale di Mirandola e alla relativa votazione unanime del Consiglio comunale di San Felice:
Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale è stato affrontato un tema di grande rilevanza: l’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola priorità per tutti i cittadini dell’Area Nord. Come non abbiamo mancato di sottolineare spesso anche in campagna elettorale, un ospedale completo ed efficiente di zona rappresenta una struttura importantissima, con un impatto territoriale notevole che riguarda decine di migliaia di persone, che devono continuare a vedere in questo ospedale un punto di riferimento concreto, e non di facciata.
Ci ha fatto piacere che l’ordine del giorno sia stato votato all’unanimità, anche dal Pd. Un paese unito nel momento decisivo, per difendere gli imprescindibili diritti dei cittadini alla salute e ad un trattamento paritario con altre aree geografiche modenesi.
Purtroppo, come ormai sistematicamente accade al Pd sanfeliciano, la notte porta… sconsiglio, facendo prevalere vecchie retoriche, che ancora dimostrano come dietro le quinte continuino ad albergare la rabbia e uno scomposto spirito vendicativo per la scelta elettorale dei cittadini sanfeliciani.
E così un atto di grande valore simbolico ed operativo, che meriterebbe un approccio super partes, di grande equilibrio e senso di responsabilità, diventa occasione di mere battaglie partitiche. In questo caso per sottolineare una presunta divergenza interna ad amministrazioni analoghe, dal momento che a Mirandola un parallelo ordine del giorno tenta ancora una volta e disperatamente di chiedere che venga valutata l’ipotesi di un ospedale baricentrico tra Carpi e Mirandola, per mettere lo stesso Pd di fronte alle sue responsabilità
Seguendo la strana e poco comprensibile logica di questi ragionamenti, il Pd sanfeliciano avrebbe dunque votato in buona sostanza con la Lega versione sanfeliciana, determinando – questo sì – una irreparabile spaccatura tra questo Pd e il Pd “universale”.
Delle due l’una. O il voto favorevole era meramente strumentale ad un attacco postumo dell’indomani a Mirandola, dimostrando ancora una volta la poca chiarezza della attuale leadership locale del partitone.
Oppure, come riteniamo noi, a San Felice governa una lista civica che, a differenza dal Pd, non risponde ad alcuna logica dall’alto, ma ai cittadini.
Quella logica, se c’è bisogno di ricordarlo, che ha reso non chiara l’azione del Pd per anni, consentendo ai suoi vertici regionali, provinciali e sanitari di smantellare di fatto l’ospedale di Mirandola.
Oggi il Pd, che continua a parlare di “potenziamento” di Mirandola e sta facendo nella concretezza e nella prospettiva l’esatto contrario, ha l’occasione di rialzare la testa. Un approccio serio, una visione di insieme è la soluzione più giusta ma soprattutto più rispettosa nei confronti della nostra comunità; invitiamo quindi il gruppo consiliare di minoranza ad attivarsi presso l’Unione dei Comuni Modenesi dell’Area Nord affinché si riesca insieme a trovare una soluzione. E invitiamo il Pd sanfeliciano (anche quello malpancista dietro le quinte) a prendersi questo benedetto maalox per digerire il 26 maggio, e a dimostrare coerenza. Ovvero a sostenere il sindaco, come deliberato, a fare ogni passo utile alla salvaguardia della sanità del territorio e, alla luce della attuale situazione, dell’ospedale di Mirandola, invitando finalmente anche gli altri sindaci a fare sul serio. Perché sarà evidente a tutti, anche al Pd sanfeliciano “dietro le quinte”, che la proposta di un ospedale baricentrico (eventualmente pronto fra 15 anni!) non può in nulla contraddirsi con il bisogno attuale di avere un ospedale vero ed efficiente a Mirandola.