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Gm Camposanto, ancora clima difficile in fabbrica

da | Ott 23, 2019 | In Primo Piano, Camposanto | 0 commenti

CAMPOSANTO – Ancora clima difficile alla Gm Camposanto, dove da tempo il sindacato autonomo Si Cobas è impegnato nel sostenere Nadeem, il delegato sindacale che da circa un anno – secondo il sindacato – sarebbe sottoposto a “continue vessazioni, che si caratterizzano come un vero e proprio stalking occupazionale”. Nadeem, infatti, è stato prima demansionato, poi ha iniziato a soffrire di sbalzi di pressione e di forti mal di testa che gli hanno causato uno stato di malattia che si è protratto per quattro mesi. Il medico lo ha poi ritenuto idoneo, ma, si legge nel referto del dottore Asl  “con una limitazione temporanea rispetto ai pesi dei pezzi da movimentare”. Insomma, pronto a tornare al lavoro ma con qualche piccolo aggiornamento. Non è bastato però per farlo rientrare in servizio, raccontano dal sindacato.

Infatti, quando il lavoratore martedì 22 ottobre si è presentato ai cancelli della fabbrica per rientrare al lavoro si è consumato un ulteriore strappo.

Come si legge nella denuncia firmata dal lavoratore, dal sindacalista Enrico Semprini e presentata all’Ispettorato del Lavoro, l’azienda si sarebbe rifiutata di rimetterlo al lavoro poichè non riteneva sufficienti le attestazioni dell’Asl. Era necessario che fosse dichiarato pienamente abile al rientro al lavoro. Insomma, l’azienda avrebbe reinserito Nadeem nell’impianto di produzione solo nel momento in cui la sua certificazione di idoneità fosse al 100%.

Il sindacato non la pensa così, e chiede che l’azienda rispetti quanto stabilito in merito alla “messa in aspettativa”, che l’Ispettorato recuperi i mancati pagamenti della retribuzione e interrompa lo stato di sospensione retributiva.

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