Quello che alle aziende (non) dicono
Chi ha un azienda, un’impresa, un esercizio commerciale, sa benissimo che non sono solamente la qualità del proprio lavoro e le risorse investite a determinare il risultato. Nell’era del web, come abbiamo notato già negli articoli precedenti, le logiche di Google e Facebook hanno amplificato le conseguenze del concetto ed è esperienza comune, su internet, notare che qualcuno, magari professionalmente meno capace, goda online di una visibilità maggiore.
Tutta colpa, anzi merito, del web setting.
Tra i fondamentali della gestione di ogni società, si è insomma aggiunta la cura deli aspetti tecnici – letteralmente tecnici – della presenza online, ognuno per la propria. Per dirla con il titolo di un film, è la sottile linea rossa che determina però un confine netto: quello di chi al mercato c’è e chi no. Un confine nettissimo nella sostanza, tuttavia difficoltà da percepire, perché non appare così evidente al tatto. Ecco perché solo il 18-20% delle attività è realmente online oggi, mentre il resto “pensa” di esserci o addirittura non c’è.
Ne parliamo a ragion veduta, noi di SulPanaro.net: siamo una testata giornalistica, iscritta nel Registro nazionale della stampa, con autorizzazione del Tribunale di Modena e iscritti al ROC, il Registro Operatori della Comunicazione presso l’Agenzia Governativa AGCOM, e ci occupiamo di un prodotto, l’informazione, tra i primi ad essere ricercato (e, nel nostro caso, gratuito). E per questo sappiamo che la stessa notizia di cronaca, con gli stessi tempi di pubblicazione, viaggia a velocità e a un diverso numero di giri a seconda del web setting: ogni giorno insomma dobbiamo vedercela da una parte con gli algoritmi di Google, dall’altra con quelli Facebook.
Non fa differenza cosa facciamo, vendiamo o produciamo, né le dimensioni dell’attività: conta il pubblico a cui è destinato il nostro lavoro, servizio, prodotto; conta che questo pubblico sappia che ci siamo, e questo oggi è possibile praticamente solo online, specialmente per le micro e le piccole imprese.
Come capire qual è la propria “dimensione” online? Provate a fare un rapido check sulla base di due parametri:
1) Che presenza online ho dato alla mia attività
2) Chi ho scelto per gestirla
Fatto? Bene, ora tirate una riga: i risultati soddisfano le aspettative?
Se sì, bene, In caso contrario, pensate che, se voi non siete correttamente online, se ne avvantaggiano quelli che già ci sono. E che, magari, non valgono quanto voi.
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