NONANTOLA – Antonucci fuori da tutte le commissioni. “E’ perchè non sono in linea col partito”, “Vogliono spingermi alle dimissioni”. Dura protesta del consigliere comunale del Partito democratico all’indomani dell’ultima riunione del consiglio comunale di Nonantola che ha visto, tra gli temi oggetto della seduta, la creazione delle commissioni e la sua approvazione.
Le commissioni – ricorda Antonucci, già segretario del Pd, dimessosi qualche mese fa in rotta con la sindaca Federica Nannetti – sono i mezzi con cui i consiglieri possono espletare al meglio il proprio mandato approfondendo i temi.
Scrive Antonucci:
Il Partito Democratico (gruppo consigliare di cui faccio parte) e Una mano per Nonantola, i due gruppi che compongono la maggioranza , hanno deciso a maggioranza di escludermi da qualsiasi commissione.
Questo mi rammarica molto, soprattutto per il motivo per cui è stata presso la scelta.
Cito testuali parole usate durante il consiglio quale premessa per la votazione: “vista la posizione non chiara che il consigliere Antonucci sta tenendo nei confronti dell’amministrazione, della sindaca e della giunta, che dovrebbe sostenere e l’utilizzo non concordato con il gruppo dei mezzi informativi consigliari come interpellanze e interrogazioni”.
Quello di cui sono stati testimoni tutti i consiglieri è stata la pagina più antidemocratica degli ultimi 5 anni di lavoro del Consiglio.
Decisione che forse potrebbe cambiare se io mi mostrassi sempre in linea con le scelte della sindaca e della giunta. Allora potrebbero ripensarci.
Anche questa è una dichiarazione gravissima.
Una delle conquiste più democratiche fu l’abolizione del vincolo di mandato che permette ai consiglieri di lavorare liberamente in conseguenza di ciò che ritengono giusto e corretto, ma a quanto pare il PD e Una mano per Nonantola lo adottano ancora.
Proprio loro che sono le due forze politiche che più spendono parole sull’inclusione, la partecipazione e il pluralismo.
Si pongono scelte in nome di una democrazia che non ha nulla di democratico.
È chiaro che il Partito Democratico stia spingendo per la mia uscita e le mie dimissioni.
Io ribadisco il diritto in libertà di espletare il mio mandato in modo da porre attenzioni su temi e votare azioni che siano nell’interesse dei cittadini e non solo in tutela dei Partiti.
Nella stessa serata si è discusso il DUP (documento unico di programmazione) il documento politico più importante e di indirizzo che il Consiglio Comunale discute.
Non un minuto è stato speso in gruppo di maggioranza per discutere di questo documento prima di portarlo in consiglio e chiederne l’approvazione.
Questo è stato motivo per cui io mi sono astenuto, non per il contenuto ma per il metodo.
Molte sono state le sollecitazioni delle minoranze in consiglio che hanno prodotto altrettante risposte da parte degli assessori, sicuramente le stesse sollecitazioni sarebbero potute e dovute venire anche in maggioranza se solo se ne fosse discusso.
La sindaca, la giunta ed i consiglieri hanno organizzato nelle settimane precedenti al consiglio ben due riunioni, una per chiedermi di ritirare le interpellanze presentate ed una per decidere di escludermi dalle commissioni, ma nemmeno un secondo speso per il DUP.
Forse è necessario rivedere le priorità politiche di discussione della maggioranza.
In chiusura ribadisco, per chi non ha compreso, che il ruolo del consigliere è quello di interlocutore attento e critico, che deve portare i temi e le problematiche segnalate dai cittadini all’interno del Consiglio Comunale.