MIRANDOLA- “Da un lato ci sono imprese, studenti e lavoratori imbottigliati sulla Canaletto, dall’altro gli amministratori PD che candidamente ammettono di non aver sollecitato Anas negli ultimi 14 mesi. È questa la fotografia che meglio descrive l’ultimo Consiglio Provinciale, in cui il PD, ora che è tornato al Governo, si mette in moto per cercare di sbloccare le tante opere promesse nei decenni per la SS12 e la SS9. Lo scrive Antonio Platis, mirandolese consigliere provinciale Forza Italia, candidato alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna
In quattordici mesi di governo giallo-verde la Provincia non si è interfacciata con ANAS per le migliorie alla Canaletto. Pochi mesi fa avevamo chiesto, con un ordine del giorno approvato dal consiglio provinciale all’unanimità, un impegno del neo presidente Tomei ad andare a parlare con Anas, sbattendo nel caso i pugni sul tavolo per sollecitare ed ottenere gli interventi di miglioramento sulla Strada Statale 12 che il territorio attende da anni. Nel Consiglio provinciale del 30.9 abbiamo avuto la conferma dal diretto interessato Tomei che non è stato fatto nulla. E la prova del nove è stata data dal Vice Muzzarelli, con la presentazione di un Ordine del Giorno che ricalca quello di mesi fa, con il quale, si sancisce la richiesta ad Anas di un confronto su quelle opere già al centro dell’impegno assunto mesi fa. E il presidente Tomei gli fa eco dichiarando senza pudore di iniziare a lavorare da oggi. Solo oggi? Tutto ciò è imbarazzante perché profondamente offensivo soprattutto per i territori dell’Area Nord e dell’Appennino che ogni subiscono i disservizi più grandi e da anni attendono risposte. Le nostre comunità non si meritano amministratori che si muovono sulla base della loro convenienza politica o sulla base del fatto che al governo ci sia il PD oppure no. Perché questo è successo. Ora che il PD è tornato al governo nell’unico modo che sa fare, ovvero con giochi di palazzo, ecco che si risveglia l’interesse demagogico e interessato degli amministratori del PD locali. Ancora una volta assistiamo ad un uso politico delle istituzioni piegate ad interessi elettorali e di parte lontani dai reali bisogni delle comunità. Il tutto con una arroganza tale da spingere Muzzarelli, quasi con il sorriso sulle labbra, ad ammettere che in questi quattordici mesi non hanno fatto altro, su questi temi, che dormire.