È stato arrestato martedì 29 ottobre il presunto autore dello stupro avvenuto nel cantiere del condominio di cohousing di via Divisione Acqui, a Modena, nella notte del 14 ottobre. La donna vittima della violenza aveva sporto denuncia la mattina stessa presso la sede decentrata della Polizia locale di Modena che ha subito avviato l’attività investigativa in collaborazione con la Questura.
L’uomo è stato fermato a Guidizzolo, in provincia di Mantova, durante una normale attività di controllo svolta dai Carabinieri; una volta identificato, è emerso che su di lui pendeva un ordine di rintraccio per una misura di custodia cautelare in carcere disposta dal giudice per le indagini preliminari di Modena, in quanto il giovane è fortemente indiziato di reato.
Le indagini della Polizia Locale di Modena erano iniziate la mattina stessa del 14 ottobre, quando la giovane aveva raccontato della violenza subita arrivando alla sede della Municipale in piazza Cittadella, camminando in direzione del centro, non appena era riuscita a lasciare l’edificio dove si sarebbe consumato il delitto da parte di un giovane che, come lei, vi aveva trovato rifugio per la notte. La vittima sarebbe poi riuscita ad allontanarsi dal retro dello stabile; questo spiegherebbe perché non avesse raggiunto, prima di arrivare in centro, la Questura che si trova appunto in via Divisione Acqui, a poca distanza.
Gli agenti del Nucleo Problematiche del Territorio della Municipale, attraverso la descrizione da lei fornita, hanno identificato il presunto stupratore che la vittima ha riconosciuto nelle immagini fotografiche e hanno immediatamente avviato le ricerche del giovane: un 19enne di nazionalità marocchina, irregolare sul territorio italiano, con precedenti penali per furto e spaccio, su cui gravava già un provvedimento giudiziario.
Nelle ore successive gli operatori di Modena hanno passato al setaccio i luoghi in cui avrebbe potuto trovare rifugio l’indiziato che evidentemente, sentendosi braccato, ha lasciato la città. Nel primo pomeriggio di oggi, verso le 14, l’epilogo della fuga e il trasferimento nel carcere mantovano.