NONANTOLA – I tempi mutano e le tecnologie si aggiornano, coinvolgendo la quasi totalità dei settori della nostre vite. Anche gli ambiti della valorizzazione e della fruizione del patrimonio storico ed artistico non possono rimanere immuni in questo processo. La strada è quella Apuntamento il 19 e 20 otto di applicare strumenti digitali ai monumenti ed alle opere d’arte per permetterne una più intuitiva lettura, senza dimenticare il senso più profondo che essi custodiscono, vero elemento di continuità con il passato.
Con questo spirito l’Abbazia di Nonantola ed il Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra hanno cominciato un nuovo percorso di divulgazione che accompagni il visitatore – ma anche il fedele ed il pellegrino – in una maggiore comprensione del luogo e nella scoperta dei tesori che esso racchiude gelosamente da 1300 anni. Domenica 20 ottobre 2019 alle ore 16 in basilica sarà presentato “Per una visita digitale. Nuovi strumenti al servizio dei visitatori”. Un grande monitor touch screen accoglierà il visitatore e fornirà una prima serie di informazioni circa i luoghi della basilica, le opere d’arte custodite, i codici e le pergamene più celebri, le opere del tesoro conservate oggi nell’adiacente museo. L’obiettivo è permettere a chi non si serve di una guida di poter ugualmente ricevere, attraverso questi dispositivi, un orientamento sul patrimonio ed essere incuriosito ad una visita del complesso nella sua interezza. Accanto al monitor touch, è stato ripensato anche il più tradizionale apparato informativo per la visita della basilica abbaziale, con le creazione di didascalie per le opere d’arte che sottolineino non solo la data e l’ambito, ma anche una lettura iconografica e spirituale dei soggetti raffigurati. Il porticato sul lato sud, parte oggi superstite dell’ex chiostro del monastero benedettino, è stato riallestito con pannelli che inquadrano l’abbazia nella sua millenaria storia, raccontando cosa è stata e cosa è oggi, accanto ad una cronologia essenziale del suo sviluppo lungo ormai tredici secoli. Le proposte culturali oggi non possono rinunciare ad una efficace comunicazione che utilizza i media digitali e gli strumenti più innovativi. La tecnologia è messa al servizio del patrimonio culturale per creare nuove esperienze di apprendimento, offrire nuovi spunti di riflessione, fornire nuove forme di interpretazione. L’obbiettivo è quello di fornire una chiave di lettura innovativa, non convenzionale, che al tempo stesso possa arrivare a chi non possiede conoscenze settoriali.
Le innovazioni e i loro effetti sulla proposta e sull’organizzazione della cultura diventeranno sempre più rapide ed incisive. È una grande opportunità da cogliere, che deve essere opportunamente pianificata e gestita per offrire al visitatore una proposta culturale del tutto nuova.
La presentazione dei nuovi strumenti di accompagnamento alla visita si colloca all’interno dell’iniziativa di MONASTERI APERTI EMILIA-ROMAGNA, promossa Apt Servizi Regione Emilia-Romagna (19-20 ottobre 2019 – www.camminiemiliaromagna.it)
Al termine della presentazione, alla quale interverranno Don Alberto Zironi, Priore del Capitolo Abbaziale, Marco Stucchi, curatore del progetto digitale e Jacopo Ferrari, curatore del Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra, si terrà una visita guidata alla basilica ed al museo.
La visita guidata
Un percorso guidato alla scoperta della basilica abbaziale dedicata a San Silvestro I Papa ed del Museo Benedettino e Diocesano.
Segue la visita del Museo Benedettino e Diocesano dove troverete il Sacro Tesoro dell’Abbazia composto dalla stauroteca contenuto uno dei maggiori frammenti riconosciuti della reliquia della Santa Croce (sec. X), il reliquiario argenteo dei Santi Senesio e Teopompo (sec. XII), il braccio reliquiario di San Silvestro Papa (1372), rarissimi sciamiti bizantini (sec. VIII-IX), splendidi codici medievali miniati dell’antico scriptorium monastico tra cui l’Evangelistario di Matilde di Canossa (sec. XI-XII), diverse pergamene tra cui quelle con il monogramma di Carlo Magno, il signum di Matilde di Canossa e Federico Barbarossa.
Completano il percorso alcune opere pittoriche tra cui un polittico ligneo quattrocentesco di Michele di Matteo Lambertini e il dipinto di Ludovico Carracci raffigurante San Carlo Borromeo.