Quello che alle aziende (non) dicono
1) che tipo di presenza online abbiamo scelto di dare alla nostra attività;
2) chi abbiamo scelto per la gestione della nostra presenza online.
Tutte le risposte al perché solo il 18-20% delle attività ha una presenza reale online, si originano da questi due soli e semplici aspetti.
Presenza online
Questa oggi è l’esatta definizione dell’identità commerciale digitale di un’attività, qualunque essa sia, soprattutto qualunque dimensione abbia.
Il fattore principale è la priorità assoluta per entrambi i governanti del web.
Sia Google che Facebook infatti hanno come obiettivo (naturale) la massima permanenza possibile degli utenti sui loro mezzi. Per ottenere il risultato è indispensabile per entrambi fornire agli utenti in questione (35 milioni di persone al giorno solo in Italia), il maggior numero possibile di contenuti che incontrino il loro (nostro) gradimento: da qui le “regole” che determinano chi avrà visibilità commercialmente e chi no. Chi l’avrà? Chi, nella propria opera di comunicazione commerciale, sarà funzionale allo scopo di cui sopra. Da qui l’obbligo di avere una presenza in linea con questi criteri.
Fattore di competitività: le attività conoscendo il meccanismo di cui sopra e, ognuna per la propria, sviluppano quanto più possono presenza online distribuendola sulle varie opportunità dell’uno e dell’altro, affermando appunto il concetto di presenza come “somma” di più strumenti (almeno due) e come criterio di configurazione degli stessi.
Gestione della presenza
In tutto questo – che certo non è di semplice e banale applicazione – c’è però un aspetto estremamente importante molto confortante: la proporzionalità di applicazione di quanto sopra a qualsiasi tipologia di attività e a qualsiasi dimensione della stessa. Insomma: tutti possono essere efficaci con un impegno di mezzi proporzionato al proprio livello.
Questo concetto introduce l’argomento della gestione della presenza online.
Il web 2020 infatti è pura scienza informatica, digitale, statistica, matematica, e oltre: lo è sempre stato, ma fino a soli 5/6 anni fa non c’erano come ora 2 miliardi di siti pubblicati e oltre 5 miliardi di persone al giorno online.
E’ ovvio che tutto sia evoluto in modo esponenziale e che siamo arrivati ora alla gestione degli algoritmi di ricerca per Google e di diffusione dei post per facebook, gestiti sempre più dall’intelligenza artificiale, di conseguenza è ancora più ovvio che la gestione di una presenza online realmente efficace è pura questione di “conoscenza”.
Già, perché (per fortuna) a Google e/o a Facebook che si tratti della presenza di una pizzeria o di quella di un’industria, non interessa nulla. A loro interessa solo se sono o meno funzionali alle loro necessità. Niente altro.
Il punto
Nella storia della tecnologia non c’è niente con il grado e la velocità di evoluzione del web, ecco il punto. E noi? Qual è il nostro grado di evoluzione come titolari di attività? Qual è il grado di evoluzione della conoscenza della materia tecnica di chi si occupa di qualsiasi cosa inerente al “web setting”?
Ne parleremo sabato prossimo, sempre in questo spazio.
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