Fermi tutti, il progetto della Cispadana non va più bene. La Regione cambia idea e commissiona un nuovo studio costi-benefici. Quanto fatto finora si mette nel cassetto, e per avere un’opera attesa da decenni, condivisa con le parti sociali e con i territori, sulla quale la Regione è pronta a investire altri 100 milioni di euro bisognerà aspettare ancora.
I 100 milioni di euero servono a pagare una analisi di sostenibilità del progetto definitivo su tutti gli aspetti – ambientale, sociale e dei costi – per arrivare poi alla validazione definitiva del progetto stesso.
Progetto definitivo della Cispadana adeguato alle prescrizioni della Valutazione di Impatto Ambientale e cronoprogramma verso il cantiere illustrati a Bologna a imprese, sindacati, enti locali, università, associazioni del Terzo settore riunite nel Patto per il lavoro, dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dal vicepresidente e assessore ai Trasporti e Infrastrutture, Raffaele Donini, dall’amministratore delegato di Autostrada del Brennero Spa, Diego Cattoni, e dal direttore tecnico generale, Carlo Costa, e dal presidente di Arc Spa, Graziano Pattuzzi.
“Abbiamo condiviso con il Patto per il Lavoro un passaggio importante- affermano il presidente Bonaccini e il vicepresidente Donini– con la presentazione del progetto di un’opera, la Cispadana, con la quale collegare in modo diretto e veloce il nostro territorio con il Brennero e il Nord Europa, vincendo la sfida della competizione globale e riducendo fortemente l’inquinamento e il traffico nei centri abitati. Progetto che è stato rivisto e che comprende ora rilevanti interventi di mitigazione. Ora- proseguono- di fronte alla positiva volontà di Autobrennero di ricapitalizzare la società Arc, incaricata della progettazione e realizzazione dell’opera, e all’ulteriore investimento di 100 milioni di euro che come Regione siamo pronti a fare per assicurare l’equilibrio economico-finanziario e di gestione, coerentemente con ciò che abbiamo sempre fatto avvieremo una analisi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’intero progetto. Stiamo sbloccando opere ferme da troppo tempo- chiudono Bonaccini e Donini– e lo facciamo in maniera condivisa con territori e parti sociali, con l’obiettivo di garantire crescita sostenibile e buona occupazione”.
Il progetto
Da Reggiolo-Rolo, nel reggiano, a Ferrara in 40 minuti, la metà del tempo che occorre ora. Con una riduzione stimata del -35% dei costi tra carburante e pedaggio e un abbassamento del -4% delle polveri sottili e del -13% degli ossidi di azoto grazie anche agli 11 mila camion in meno che circoleranno nei centri abitati.
È la nuova Cispadana secondo il progetto presentato oggi in Regione al Patto per il Lavoro. 65,7 Km di tracciato per collegare l’Autostrada del Brennero (A22) alla Ferrara-Padova (A13) e da qui al mare con il raccordo alla superstrada Ferrara-Porto Garibaldi.
Un’opera sulla quale la Regione ha investito quasi 180 milioni di euro, che ora, attraversando le province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara, potrà soddisfare le esigenze di mobilità dell’area nord-orientale dell’Emilia-Romagna, con un ridotto impatto ambientale.
Le opere di mitigazione
Il progetto presentato oggi è frutto di una programmazione articolata che ha avuto come obiettivo strategico quello di armonizzare l’infrastruttura coi territori che la attraversano.
Imponenti le opere di mitigazione previste a partire dai 61 km di piste ciclabili, i 514.700 mila metri quadrati di interventi con funzione naturalistica e i 756.600 metri quadrati di interventi di inserimento paesaggistico, fino ai 158.600 metri quadrati di boschi e arbusti filtro, i 12 km di siepi e filari di compensazione agroambientale e i 20 mila metri quadrati di parco intercomunale.
Altro capitolo importante è quello dedicato alla sicurezza con i 140 km di sistema antinebbia con guida luminosa a led e gli 1,7 milioni di metri quadrati di pavimentazione drenante fonoassorbente, cui si aggiungono 2.380 metri di ponti e viadotti, 52 opere di scavalco, 20,3 km di barriere antirumore per la protezione acustica.
I commenti politici
Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, commenta l’annuncio della Regione sulla realizzazione di un’analisi costi-bonifici per l’autostrada regionale. “Evidentemente con i nostri dubbi abbiamo fatto breccia”.
“L’annuncio della volontà da parte della Regione di effettuare un’analisi costi-benefici sulla Cispadana è una buona notizia perché conferma quello che il M5S sostiene da sempre, ovvero che si tratta di un’opera troppo costosa per gli eventuali vantaggi che potrebbe comportare”. È il commento di Andrea Bertani, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle dopo l’annuncio da parte della Regione Emilia-Romagna effettuerà una valutazione costi-benefici sul progetto dell’autostrada regionale per collegare l’A22 Modena-Brennero all’A13 Bologna-Padova. “Quella di una valutazione seria che prendesse in esame oltre ai costi esorbitanti, anche l’impatto in termini ambientali che quest’opera avrà da Reggio Emilia a Ferrara, è stata da sempre una delle nostre richieste avanzate in questi anni in Assemblea Legislativa – aggiunge Andrea Bertani – Adesso finalmente, e dopo tutti i no che abbiamo incassato alle nostre risoluzioni, ordini del giorno ed emendamenti che hanno provato ad aprire una breccia nella ferrea volontà della Regione di aprire i cantieri di quest’opera, si sottoporrà la Cispadana almeno a una valutazione complessiva che speriamo sia oggettiva e non politicamente schierata. Come abbiamo sempre sostenuto ci sono delle alternative valide alla realizzazione di quest’autostrada, e la prima è sicuramente quella di ammodernare il tratto esistente e trasformarlo in una superstrada a scorrimento veloce senza pedaggio. Essere passati dalla ‘Cispadana a tutti i costi’ ad un’analisi dettagliata dell’opera, anche davanti ai tanti dubbi che abbiamo sollevato sul reperimento dei fondi, è per noi – conclude il capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle – un fatto positivo. Finalmente si mette in discussione quest’opera”.
“La valutazione costi-benefici dell’autostrada Cispadana è negativa” e l’ha già fatta il ministero dell’ambiente imponendo “oltre 200 prescrizioni ad un progetto sbagliato”, sentenzia il candidato a presidente della Regione de l’Altra Emilia Romagna Stefano Lugli. Ancora: “E’ insostenibile ambientalmente, ed irrealizzabile economicamente”.
Ed è davvero “surreale” che ora il presidente Bonaccini proponga per l’autostrada Cispadana “una valutazione costi-benefici” dopo averla inserita nel piano regionale dei trasporti adottato a luglio ed “in attesa di essere approvato definitivamente dall’assemblea legislativa”.
La bassa modenese e l’alto ferrarese “hanno bisogno di una strada a scorrimento veloce”, connessa con i poli industriali “senza devastare i centri storici”, ed ogni giorno perso ad “inseguire l’autostrada allontana il territorio”, che ha subito il sisma del 2012, “dalla viabilità che merita”.
“Invito il presidente a portare in aula il piano dei trasporti” per l’approvazione definitiva “prima della scadenza del mandato”, depurandolo di tutte le grandi “opere inutili” come l’autostrada Cispadana, la bretella Campogalliano-Sassuolo e la Ti.Bre, “destinando le relative risorse alla mobilità sostenibile e al trasporto su ferro”. Se non lo farà “la proposta di analisi costi-benefici per l’autostrada Cispadana si svelera’ essere solo una mossa elettorale di corto respiro”.